mimpegnomanontroppo

09 ottobre, 2006

L'USO DEL SENSO DI COLPA, ARMA DI DOMINIO PSICOLOGICO

Ci sono molti modi per far fare agli altri ciò che vogliamo, per dominarli psicologicamente ma, fra persone che si vogliono bene, il meccanismo più usato è di creare in loro un continuo senso di colpa. Sto pensando a una signora intelligente e gentile che, fino quasi a novant'anni, è riuscita a schiavizzare la figlia, una ragazza forte e allegra, mostrandosi debole, bisognosa. Non appena la figlia si trovava un ragazzo, voleva andare a vivere con lui o era sul punto di sposarsi, stava improvvisamente così male da costringerla a tornare a casa. Così ha ottenuto che si dedicasse solo a lei, sempre con il senso di colpa per non averla curata abbastanza. E' un meccanismo che troviamo spesso nelle coppie. Dei due non è mai quello più intelligente e più autorevole a usarlo perché sa imporsi con la forza del carattere, ma quello meno intelligente o che ha meno successo e che usa la sua debolezza. Credo sia capitato anche a voi di incontrare un uomo che in azienda è sicuro e autoritario con i suoi dipendenti ma che ubbidisce a tutti gli ordini, a tutte le richieste di sua moglie, una donnina fragile e sempre insoddisfatta. Lui si prodiga per farle avere ciò che vuole, ci riesce e a questo punto vorrebbe vederla esultare, vorrebbe festeggiare, ma lei è ancora scontenta, ha un altro affanno... Allo stesso modo molti genitori si sentono in colpa quando i figli sono irritati o insoddisfatti.
Questo meccanismo è parente stretto di quello che consiste nel «non dargli la soddisfazione». La moglie è stata dal parrucchiere, si è truccata, si è vestita in modo elegante e il marito, anziché farle un complimento, le fa un'osservazione critica. E lei si convince di aver sbagliato, si sente colpevole. L'allievo presenta all'insegnante una tesi cui ha lavorato per mesi, curata, perfetta, e l'altro sprezzante lo rimprovera perché non ha citato un suo lavoro. C'è gente che vede solo i difetti, le mancanze, che non elogia mai, che fa sentire gli altri sempre insufficienti, sempre dalla parte del torto, sempre colpevoli. Guai quando costoro vengono posti in posizione di comando: distruggono il morale dei collaboratori, dei dipendenti, distruggono la creatività, distruggono l'iniziativa. Ringraziamo, al contrario, coloro che sanno creare entusiasmo, sanno elogiare chi ha fatto bene, sanno far partecipi tutti della lotta e della vittoria, e poi gioire e festeggiare insieme, e guardare ottimisti a una nuova meta.


Francesco Alberoni

Pubblico & Privato

www.corriere.it

09 ottobre 2006

1 Comments:

At 14:32, Anonymous Anonimo said...

Ecco stefi!!!

 

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