PERCHE' DOBBIAMO VIVERE COME FOSSIMO ETERNI
Pochi giorni fa a Lisbona, alla fine di una conferenza su «sesso e amore», mi si è avvicinata una signora italiana che, con aria di rimprovero, mi ha detto: «Ma perché lei cerca sempre gli aspetti vitali e non guarda la miseria del mondo? ». E io le ho risposto con durezza: «È perché vedo la miseria del mondo che cerco le fonti della vita, della forza e della speranza». Noi restiamo sani perché il sistema immunitario, non appena un germe arriva nel nostro corpo, lo distrugge.
Ma quando ci colpisce un grande dolore, quando veniamo accusati ingiustamente, quando veniamo traditi, quando ci ripieghiamo vinti, quando perdiamo la speranza, il nostro sistema immunitario si indebolisce e ci ammaliamo. Perfino per sopravvivere dobbiamo essere positivi, ottimisti, capaci di resistere alle più terribili avversità. E se i dolori, le frustrazioni, i cedimenti del morale sono tanto dannosi sul piano fisico, lo sono ancora di più sul piano professionale, umano, delle relazioni sociali.
Quale studente si mette a studiare se non ha la speranza di laurearsi? Chi incomincia una impresa se è convinto di non riuscire? Chi ha il coraggio di innamorarsi se è sicuro che nessuno potrà riamarlo? La vita è nella sua essenza incertezza, rischio, pericolo, ciascuno di noi potrebbe morire oggi stesso. Ma per fortuna non ci facciamo paralizzare da queste paure. Amiamo, ridiamo, viaggiamo, lavoriamo, facciamo progetti, come se fossimo eterni e ci battiamo anche quando sappiamo che il compito è difficile. È la nostra fede, il nostro amore della vita che ci fa vivere, è la nostra fede, il nostro amore della vita che ci fa vincere.
Questo non vuol dire ignorare il pericolo, non vuol dire non essere vigilanti. Ma anche per vedere il pericolo, anche per essere vigilanti occorre aver fiducia nei propri occhi e nella propria capacità di reagire prontamente. Ed è la stessa fiducia, lo stesso slancio vitale che ci consente di agire nella vita sociale, di lavorare, di costruire. Noi non facciamo nulla da soli, abbiamo sempre bisogno degli altri, ma per avere il loro aiuto, la loro collaborazione dobbiamo dimostrarci all' altezza, non aver paura, essere generosi, saper valorizzare le loro qualità migliori, trasmettere energia ed ottimismo.
Sì, è meglio sbagliare tentando una grande impresa che restare inerti. È meglio soffrire per amore che non aver mai amato. È meglio accettare di morire piuttosto che non essere nati.
Ma quando ci colpisce un grande dolore, quando veniamo accusati ingiustamente, quando veniamo traditi, quando ci ripieghiamo vinti, quando perdiamo la speranza, il nostro sistema immunitario si indebolisce e ci ammaliamo. Perfino per sopravvivere dobbiamo essere positivi, ottimisti, capaci di resistere alle più terribili avversità. E se i dolori, le frustrazioni, i cedimenti del morale sono tanto dannosi sul piano fisico, lo sono ancora di più sul piano professionale, umano, delle relazioni sociali.
Quale studente si mette a studiare se non ha la speranza di laurearsi? Chi incomincia una impresa se è convinto di non riuscire? Chi ha il coraggio di innamorarsi se è sicuro che nessuno potrà riamarlo? La vita è nella sua essenza incertezza, rischio, pericolo, ciascuno di noi potrebbe morire oggi stesso. Ma per fortuna non ci facciamo paralizzare da queste paure. Amiamo, ridiamo, viaggiamo, lavoriamo, facciamo progetti, come se fossimo eterni e ci battiamo anche quando sappiamo che il compito è difficile. È la nostra fede, il nostro amore della vita che ci fa vivere, è la nostra fede, il nostro amore della vita che ci fa vincere.
Questo non vuol dire ignorare il pericolo, non vuol dire non essere vigilanti. Ma anche per vedere il pericolo, anche per essere vigilanti occorre aver fiducia nei propri occhi e nella propria capacità di reagire prontamente. Ed è la stessa fiducia, lo stesso slancio vitale che ci consente di agire nella vita sociale, di lavorare, di costruire. Noi non facciamo nulla da soli, abbiamo sempre bisogno degli altri, ma per avere il loro aiuto, la loro collaborazione dobbiamo dimostrarci all' altezza, non aver paura, essere generosi, saper valorizzare le loro qualità migliori, trasmettere energia ed ottimismo.
Sì, è meglio sbagliare tentando una grande impresa che restare inerti. È meglio soffrire per amore che non aver mai amato. È meglio accettare di morire piuttosto che non essere nati.
Francesco Alberoni
Pubblico & Privato
2 Comments:
Complimenti per la scelta, sempre articoli che fanno riflettere [probabilmente questo mi terrà impegnato almeno un mese :-) ]
Un punto per Stefania!
Veramente un articolo stupendo e capita proprio nel periodo giusto!!"Meglio sbagliare tentando la grande impresa che restare inerti"...non ci sono parole più azzeccate!Grande scelta Stefy!Bacio
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