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04 gennaio, 2006

NEW 7 WONDERS





Un gigantesco sondaggio globale per scegliere la nuove Sette Meraviglie del mondo. Lo propone una fondazione culturale privata, la «New 7 Wonders Foundation». Si tratta di un'organizzazione, nata nel 2001 per volontà dell’avventuriero svizzero Bernard Weber, che raccoglie fondi destinati al restauro di monumenti sparsi per tutto il pianeta. Attualmente, tra i progetti in cantiere, annovera quello della ricostruzione dei Buddha di Bamiyan, distrutti pochi anni fa dai talebani nella loro furiaiconoclasta. In attesa di rivederli in piedi, però, fa più notizia la proposta della fondazione di stilare una nuova classifica delle Sette Meraviglie del mondo, affidando la scelta a un gigantesco voto popolare. Il numero sette ha una grande valenza magica nella cultura Mediterranea e Occidentale: si va dai sette Sacramenti ai sette peccati capitali, dai sette nani della favola di Biancaneve alle Sette Meraviglie del mondo antico: le scelsero il poeta Antipatro di Sidone e il matematico Filone di Bisanzio, che avevano anche la possibilità di poterle vedere tutte, cosa possibile solo tra il 250 e il 226 a.C. Oggi restano in piedi solo le Piramidi di Giza; le altre sei Meraviglie sono tutte andate perdute. La «New 7 Wonders Foundation» propone di sceglierne altre sette, e l’iniziativa è condivisibile per una serie di motivi: innanzitutto, rispetto ai tempi di Antipatro e Filone sei delle «vecchie» Meraviglie non esistono più; inoltre, nel frattempo ne sono nate di nuove e altrettanto o maggiormente mirabolanti, e soprattutto l’Homo Occidentalis è entrato in contatto con le bellezze artistiche sparse per i cinque continenti. La scelta delle nuove Sette Meraviglie non spetterà più all’insindacabile giudizio di un poeta e un matematico. La «New 7 Wonders Foundation» aveva già lanciato una campagna nell’anno appena trascorso per scegliere con voto popolare le 77 (doppio 7, guarda caso) opere preferite dalla gente. Si potevano votare solo creazioni della mano dell’uomo completate entro il 2000 e in buono stato di conservazione. Il sondaggio è stato chiuso il 24 dicembre scorso. Una commissione di esperti, capeggiata dall’ex direttore generale dell’Unesco Federico Mayor Zaragoza e formata, tra gli altri, da celebri architetti come César Pelli (creatore delle Torri Petronas a Kuala Lumpur) e Tadao Ando, ha snellito la lista dei 77, scegliendo una lista di 21 opere o siti archeologici rivelata a Capodanno e che sarà nuovamente sottoposta a voto popolare (via Internet e via telefono). Il 1 gennaio 2007 (anno che giustamente finisce con la magica cifra) il mondo conoscerà le «nuove» Sette Meraviglie. Non bisogna pensare che le prime 21 classificate nella prima fase di voto popolare coincidano con quelle scelte dagli esperti contattati dalla «New 7 Wonders Foundation». In gran parte sì, ma non sempre. La Torre di Pisa, infatti, è giunta settima tra i monumenti preferiti dai votanti (secondo fra i monumenti italiani dopo il Colosseo), ma non è entrata a far parte del «club delle 21». Per la cronaca, le prime cinque Meraviglie votate dalla gente sono state la Grande Muraglia cinese, il tempio Potala a Lhasa (Tibet), il Taj Mahal (India), il Colosseo e le piramidi di Chichén Itzá (Messico). Il tempio Potala non è poi stato scelto dalla giuria di esperti, a differenza degli altri monumenti citati. Per la cronaca, al 77mo posto si è piazzato il Canale di Panama. Il nostro Paese, che pure, statistiche dell’Unesco alla mano, vanta il maggior patrimonio artistico a livello mondiale, esce con le ossa rotte dal duplice sondaggio, sia in quello delle 77 meraviglie scelte dalla gente (Colosseo, quarto, Torre di Pisa, settima, Palazzo Ducale di Venezia, 26mo, Basilica di San Pietro solo 61ma, al di sotto persino dello Stadio Olimpico di Monaco e della ruota panoramica London Eye!), sia soprattutto in quello delle 21 scelte dagli esperti, dove vanta il solo Colosseo. Il gruppo di «mirabilia» escluse dalle 21 selezionate per il sondaggio finale e persino dalle 77 pre-selezionate potrebbe far gridare allo scandalo: da Piazza San Marco a Venezia al Duomo di Milano, dalla Moschea Blu di Istanbul alle tombe di Abu Simbel in Egitto, dagli scavi di Pompei a quelli di Axum in Etiopia. Tra le bellezze più votate dalla gente, ma bocciate dagli esperti, si contano esclusioni eccellenti quali la Città Proibita a Pechino, la Cappella Sistina, la reggia di Versailles, il Parlamento di Westminster, le case di fango di San’a nello Yemen. E se tra le 7 Meraviglie «originali» si annoveravano due statue (quelle di Zeus a Olimpia e il Colosso di Rodi), tra le 21 selezionate dagli esperti la Statua della Libertà a New York, il Cristo Redentore di Rio de Janeiro e i Moai dell’Isola di Pasqua sono state preferite al David di Michelangelo, nemmeno entrato nel gruppo delle 77 opere più votate dalla gente. Polemiche a parte, per il momento non ci resta che aspettare il verdetto (ed eventualmente contribuirvi) tra un anno scarso. Constatando però che centinaia di milioni di internauti cinesi e indiani potrebbero far cadere piogge di voti sui loro «rappresentanti in gara», Grande Muraglia e Taj Mahal.

2 Comments:

At 18:14, Blogger stefi said...

se dovessimo fare la classifica "7 WONDERS BLOGS" i nostri blog si contenderebbero una bella posizione...

 
At 20:20, Blogger Bernardino F.L. Cardenas said...

avrei da proporvi uno scambio link col mio blog s vi va fatemi sapere

salutoni Bernardino

 

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