mimpegnomanontroppo

02 gennaio, 2006

ODE AL GIORNO FELICE

di Pablo Neruda

Questa volta lasciate che sia felice,
non è successo nulla a nessuno,
non sono da nessuna parte,
succede solo
che sono felice
fino all’ultimo profondo angolino
del cuore, camminando,
dormendo o scrivendo,
Che posso farci, sono
felice.
Sono più sterminato
dell’erba
nelle praterie,
sento la pelle come un albero raggrinzito,
e l’acqua sotto,
gli uccelli in cima,
il mare come un anello
intorno alla mia vita,
fatta di pane e pietra la terra
l’aria canta come una chitarra.

Tu al mio fianco sulla sabbia
sei sabbia,
tu canti e sei canto.
Il mondo
è oggi la mia anima
canto e sabbia, il mondo
è oggi la tua bocca,
lasciatemi
sulla tua bocca e sulla sabbia
essere felice,
essere felice perché sì, perché respiro
e perché respiri,
essere felice perché tocco
il tuo ginocchio
ed è come se toccassi
la pelle azzurra del cielo
e la sua freschezza.

Oggi lasciate
che sia felice,
io e basta,
con o senza tutti,
essere felice
con l’erba
e la sabbia
essere felice
con l’aria e la terra,
essere felice
con te, con la tua bocca,
essere felice.

...dedico questa poesia ad una persona che rende ogni mio giorno passato al suo fianco FELICE.

2 Comments:

At 21:25, Blogger stefi said...

io oggi non sono felice...

 
At 19:05, Blogger Elisewin said...

Rileggo qst post a distanza di tempo...che ingenua sono stata. Ho vissuto per tre mesi in un castello in aria...

 

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