mimpegnomanontroppo

26 febbraio, 2006

AMO UN'IMMAGINE DI TE

Amore

Pochi, certo, capiscono il carattere puramente soggettivo del fenomeno amoroso, e la sorta di creazione, cui esso dà luogo, d'una persona supplementare, distinta da quella che nel mondo porta lo stesso nome, e i cui elementi derivano per la maggior parte da noi stessi. Pochi, così, possono trovare naturali le proporzioni enormi che finisce con l'assumere per noi un essere non identificabile con quello che vedono loro.

Marcel Proust.
Alla ricerca del tempo perduto.

Quando amiamo, creiamo un'immagine dell'oggetto del nostro amore che, pur partendo da caratteristiche oggettive, è in gran parte una creazione della nostra mente, fatta di aspettative e desideri, che plasmano l'altro trasformandolo. Nelle persone che amiamo, c'è molto di noi. L'altro non sarà mai solo se stesso ai nostri occhi, ma lui più quello che aggiungiamo di noi stessi alla sua immagine. Spesso le delusioni più grandi nascono quando emerge con evidenza la distanza tra la creazione soggettiva a cui abbiamo dato vita e la persona reale.
Questo processo di idealizzazione della persona amata è inevitabile e normale nelle relazioni amorose, ma diventa patologico quando la nostra visione soggettiva diventa l'unica reale e amiamo qualcosa di immaginario che esiste solo nella nostra mente, senza nessun ancoraggio alla realtà. Questo accade ad esempio quando una persona ci delude profondamente o ci fa del male e noi, per non soffrire, trasformiamo i suoi atti e le sue parole in qualcosa di accettabile e sensato, che sia conforme all'immagine che abbiamo creato nel tempo. Vediamo la perfezione dove c'è solo imperfezione e l'amore dove non c'è più e portiamo avanti una storia che ha la consistenza di un'illusione.
Miky.


2 Comments:

At 14:06, Blogger stefi said...

Uno si costruisce grandi storie, questo è il fatto, e può andare avanti anni a crederci, non importa quanto pazze sono, e inverosimili, se le porta addosso, e basta. Si è anche felici, di cose del genere. Felici. E potrebbero non finire mai. Poi, un giorno, succede che si rompe qualcosa, nel cuore del gran marchingegno fantastico, tac, senza nessuna ragione, si rompe d'improvviso e tu rimani lì, senza capire come mai tutta quella favolosa storia non ce l'hai più addosso, ma davanti, come fosse la follia di un altro, e quell'altro sei tu.
(da "Oceano Mare")

 
At 22:19, Blogger Elisewin said...

"Nessuno ama un altro, ama soltanto ciò che di sè c'è in lui, o che suppone".
dai versi del poeta Ricardo Reis

 

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