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25 marzo, 2006

SUL WEB OPERE D'ARTE AL POSTO DEL BANNER


Fino a fine marzo in diversi luoghi della rete, tra i quali il nostro sito
Undici artisti di diversi paesi hanno usato lo spazio destinato di solito alla pubblicità per parlare di censura, scienza e immigrati

MILANO - Un clic e poi un «loading» infinito. Tra un annuncio e l'altro, qualcuno dei lettori si sarà sicuramente imbattuto in questo strano «giochetto» inventato ad hoc dal trio artistico Version (tutti rumeni, il più noto è Mircea Cantor che espone con la galleria Yvonne Lambert a New York e Parigi) per dire che quando la quantità di informazioni trasferite su Internet è senza fine, il periodo necessario per elaborarle dovrebbe essere equivalente, quindi infinito. E' una delle opere d'arte realizzate apposta per essere esibite sul Web al posto dei banner nell'ambito della mostra virtuale «allestita» in diversi luoghi della Rete fino al 31 marzo dal titolo Neterotopia (www.neterotopia.net).
«L'ho scelta rifacendomi al concetto di "eterotopia", coniata dal filosofo francese Michel Foucault» spiega l'ideatore dell'iniziativa, Daniele Balit, trentenne romano trapiantato a Parigi, che ha chiamato a raccolta undici artisti di diversi Paesi invitandoli a scegliere un sito Internet e a utilizzarne gli spazi solitamente destinati alla pubblicità. «In opposizione ai non-luoghi dell’utopia, distanti dal reale e non esistenti, le eterotopie - letteralmente i luoghi della diversità - sono “spazi altri” in grado di accogliere diversità e possibilità, pur senza distaccarsi dal mondo reale» aggiunge.TALEBANO DJCONTRO LA CENSURA - Ed ecco quindi sotto la scritta advertising del sito
www.arman.fm un soldato afghano che fa il dj con dietro copertine di cd proibiti. Un'opera ironica quanto incisiva realizzata da Yuji Oshima contro la censura della musica. Per divulgarla l'artista giapponese ha scelto il sito della radio afghana Arman, la prima emittente libera dopo la caduta dei talebani, quella che ha iniziato a trasmettere musica e non solo slogan politici.
LO SCANDALO DELLA SCIENZA - In testa alla homepage di Liberation (
www.liberation.fr), quella di solito destinata alle informazioni pubblicitarie, tra i banner compare una frase "scandalosa" di personaggi che si sono distinti nella scienza o nella cultura spingendosi ai limiti della morale corrente. Come le parole pronunciate da Crick, co-scopritore del Dna: «Nessun neonato dovrebbe essere riconosciuto umano prima di aver passato un certo numero di test genetici». La trovata è del francese Christophe Bruno (www.christophebruno.com) che ha esposto sul sito del quotidiano francese il suo progetto di «scienza disumana».
CARTINE MUTE - Un italiano, Luca Vitone, ha scelto invece di mettere accanto alle mappe reali della Michelin (
www.viamichelin.it)una delle sue carte atopiche, senza nomi, mute. Opere che fanno perdere l'orientamento e vogliono fare riflettere sul grado di conoscenza che si ha del luogo in cui viviamo.
DISEGNI DAI TABU' DEI NAVIGATORI - Prende ispirazione dalle confessioni dei navigatori invece l'opera della giovane belga Natalie Hunter: fino alla fine della «mostra» l'artista utilizza il sistema pubblicitario di Google per acquistare una serie di parole chiave, le Google AdWord, e inserire i relativi annunci pubblicitari nei risultati delle ricerche. Così entra in contatto con i navigatori del motore per invitarli a rivelare un segreto, una piccola storia, un tabù. A partire da questi racconti la Hunter ha fatto una serie di disegni, poi inviati via email ai partecipanti e raccolti sul sito 1001taboos.com
FILM BURLA - Parodia dei filma stelle e a strisce su www.film.it dove viene reclamizzata una pellicola immaginaria, con tanto di locandina, cast e sito Internet. Si intitola «United we stand»: fa il verso a un blockbuster americano di guerra e fantapolitica, ma qui non sono gli Usa a salvare il mondo ma l'Europa. L'opera è del collettivo 001, in prima linea nella net art, famoso per aver creato un sito farlocco del Vaticano e una finta campagna pubblicitaria dove si dava a intendere che la Nike si era comprata una piazza a Vienna.
NOZZE SANS PAPIER - Prende la forma di un annuncio matrimoniale rivolto a immigrati clandestini l'opera dell'artista iraniana Ghazel che campeggia in alto alla homepage del sito francese per il tempo libero www.sortiraparis.com: dopo aver avuto problemi per ottenere il permesso di soggiorno, ora è lei ad «offrire matrimoni» ai sans papier. Un annuncio-burla che mette la questione dell'immigrazione al centro della sua riflessione artistico-politica.
«CORTO CIRCUITO» - «L'obiettivo è quella di creare un corto circuito: al posto del banner un'opera d'arte - spiega Balit, ideatore e curatore della singolare mostra -. Non è la prima volta che artisti espongono in spazi pubblicitari, la cosa nuova è che qui lo fanno sul web». Per lui la parola chiave dell'iniziativa è sperimentare: «Volevo che gli artisti si confrontassero da un lato con il linguaggio della Rete (solo due lo avevano già fatto) e dall'altro con un pubblico diverso da quello che va al museo». L'esposizione ha comunque anche una sede fisica (anzi tre): sono il Palais di Tokyo di Parigi, il Nicc - New International Cultural Center di Anversa e il Careof di Milano. In un gioco di rimandi dal reale al virtuale e ritorno. Come dal banner all'opera d'arte, il confine salta.

Alessandra Muglia
22 marzo 2006