mimpegnomanontroppo

20 dicembre, 2005

MAI ARRENDERSI, C'E' SEMPRE UNA VIA DI SCAMPO

Tutti noi, nel corso della vita, attraversiamo dei momenti in cui ci troviamo di fronte difficoltà spaventose impossibili da prevedere. Forze che distruggono tutto ciò che abbiamo realizzato in anni di sforzi e di lavoro e allora siamo presi dal dolore, dallo sconforto e abbiamo l’impressione di una profonda, abissale ingiustizia. Noi riusciremmo a vivere comportandoci moralmente se, nel profondo del nostro animo non fossimo convinti che al di là delle apparenze, esiste nella società e nel mondo una sotterranea armonia, una «sensatezza» etica. Ci aspettiamo un qualche rapporto fra meriti e ricompense. Per cui se hai agito bene alla fine otterrai un sostegno, un qualche riconoscimento, non sarai ripagato solo con il dolore. Per questo, di fronte al no, alla sciagura che ci colpisce improvvisamente quando abbiamo agito in modo esemplare, o quando sono stati altri a mandarti allo sbaraglio e ti hanno tradito, ti afferra un immenso dolore morale. Hai l’impressione di una mostruosità, qualcosa in contrasto con le leggi della logica, della giustizia e della natura che dovrebbero essere alla base del cosmo. Ti trovi svuotato, senza energia, in un mondo privo di senso, in balia di forze irrazionali e malvagie. E vieni afferrato dalla disperazione. È il momento della tentazione più grande, più pericolosa, quella di arrenderci. La tentazione fatale di smettere di sentire, di pensare, di combattere. Come l’alpinista che stremato si lascia cadere nella neve e si addormenta mentre invece deve fare uno sforzo sovrumano e continuare a camminare se non vuol morire assiderato, se vuol salvarsi. Perché, in realtà, anche nel fallimento, nella catastrofe, quasi sempre si può fare qualcosa. Pensate a quante gente è riuscita a guarire combattendo contro la sua malattia. A quanti scienziati, artisti, sono stati denigrati e poi si sono imposti, a quanti imprenditori, dopo essere finiti a terra, hanno costruito nuove imprese, a quanti politici sconfitti si sono risollevati e hanno vinto di fronte alla catastrofe. Non dobbiamo mai arrenderci alla disperazione. Soprattutto quando coinvolgiamo altri nella rovina. Quando tutto ci appare assurdo, ingiusto e irrazionale dobbiamo reagire con fermo coraggio e razionalità. Possiamo arretrare, chinarci, strisciare per terra per evitare i colpi, ma conservando intatta la vigilanza, la lucidità, la volontà di trovare uno stratagemma, un pertugio, una via d’uscita. Che c’è sempre.

Francesco Alberoni
Corriere della Sera
19 dicembre 2005
www.corriere.it/alberoni

1 Comments:

At 18:02, Anonymous Anonimo said...

grazie, ne avevo bisogno per un'amica che voleva arrendersi..
questo articolo mi ha aiutato mesi fa a scampare alla fine, a trovare una via d'uscita che c'era.

M.

 

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