IN DIFETTO
Vorrei esserti vicina
Ma la mia fragilità mi immobilizza
E la mia immagine riflessa nello specchio,
Mi rende incapace di affrontare la vita.
Niente ha più importanza:
Vedo solo la mia imperfezione.
Mi sento osservata,
mi sento in difetto
e i giorni mi passano accanto.
Vorrei amarti,
Vorrei che l’amore fosse più forte di questa ossessione,
ma non lo è.
Mi sento in colpa,
perché so a quanto sto rinunciando,
ma cerco di addormentare la mente
per non odiarmi.
Tu non puoi capirmi,
nessuno può.
Quanta fragilità si nasconde nel far dipendere la propria felicità e la propria sicurezza da un'immagine riflessa nello specchio, nel credere che valiamo solo se, quello che di noi si vede con gli occhi,"vale" e cioè corrisponde agli irraggiungibili canoni estetici del XI secolo. Ma nessuno guarda gli altri solo con gli occhi. No. Noi osserviamo le persone anche con la mente e il cuore. E la bellezza che attribuiamo ad ognuno è una sintesi data da questi tre strumenti di conoscenza.
Eppure, non piacersi, fa stare male. E' un male fisico, reale, che rende incapaci di vivere, di sorridere, che riduce tutto quello che siamo ai tratti del nostro viso o al nostro peso. Come se non ci fosse nient'altro. Come se noi fossimo solo il nostro corpo. Restiamo immobili e ci nascondiamo agli sguardi, perché un rifiuto ci farebbe soffrire, ci ucciderebbe.
E intanto, mentre non riusciamo ad accettarci e ci isoliamo dal mondo, i giorni ci passano accanto, perché la vita non aspetta che chi si odia, impari ad amarsi. I giorni persi sono e rimangono giorni persi.
A volte siamo così duri con noi stessi, non ci lasciamo il diritto di essere IMPERFETTI. Pensiamo che la perfezione (e cos'è poi la perfezione?) equivalga ad avere amore, facilmente, subito, da tutti.
Ma l'amore e il rispetto non si ottengono con un bel fisico, un vestito sexy e il trucco giusto. Magari fosse così semplice...
L'amore si ottiene amandosi, perché solo chi si ama è un persona "ricca", che può donare tanto di sè agli altri. Chi non si ama, invece, è totalmente concentrato su se stesso. Un narciso malato. IO che non sono all'altezza, IO che sono sovrappeso, IO che non mi piaccio. Io, Io, Io. Ma se ci dimenticassimo lo specchio e ci si riflettessimo nelle persone che ci vogliono bene, l'immagine che avremmo, sarebbe quella di una persona splendida e, questa volta sì (!), PERFETTA NELLA SUA IMPERFEZIONE.
Per due carissime amiche, con l'augurio che presto sappiano vedersi davvero...
Michela
1 Comments:
sarebbe bellissimo farcela...prometto che rileggerò questo post nei momenti imperfetti...che sono molti.
un bacio forte miki
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