mimpegnomanontroppo

30 settembre, 2007

Si conosce un uomo dal modo in cui ride.

Fëdor Michajlovic Dostoevskij

Ineluttabile modalità del visibile: almeno questo se non altro, il pensiero attraverso i miei occhi. Sono qui per leggere le segnature di tutte le cose uova di pesce e marame, la marea avanzante, quella scarpa rugginosa. Verdemoccio, azzurrargento, ruggine: segni colorati. Limiti del diafano.

Joyce

DIRE STRAITS

27 settembre, 2007

dovremo






















A volte basta una parola, un tempo verbale usato nel modo che speri per cambiarti la prospettiva...
E' stupendo...

26 settembre, 2007

AMARCORD

Ho imparato che nella vita non importa dove arrivi, ma la strada che percorri. Ho imparato che la parte migliore che puoi recitare è quella di te stesso.

L'uomo perfetto

25 settembre, 2007

OGGI PER ME

...Però quando la gente ti dirà che hai sbagliato...e avrai errori dappertutto dietro la schiena, fottitene.
Ricordatene. Devi fottertene.
Tutte le bocce di cristallo che avrai rotto erano solo vita...
e la vita vera magari è proprio quella che si spacca,
quella vita su cento che alla
fine si spacca......
io questo l'ho capito, che il mondo è pieno di gente che gira con in tasca le sue piccole biglie di vetro...
le sue piccole tristi biglie infrangibili...
e allora tu non smetterla mai di soffiare nelle tue sfere di cristallo...
sono belle, a me è piaciuto guardarle,
per tutto il tempo che ti sono stato vicino...
ci si vede dentro tanta di quella roba...
è una cosa che ti mette l'allegria addosso...
non smetterla mai...
e se un giorno scoppieranno anche quella sarà vita,
a modo suo...meravigliosa vita.

Da "Castelli di Rabbia"

Alessandro Baricco

BENTORNATA

Mio padre mi aveva spiegato che un lieto fine è solo il momento in cui decidi di interrompere il racconto della storia.
Io ho deciso di fermarmi qui.
Succederanno ancora tante cose,alcune belle, altre brutte. Altre che non cambieranno mai.
Ma io ho deciso di fermarmi qui.

Leah Stewart, Caffè con panna

22 settembre, 2007

IMIEIPIEDIDANYC

QUESTA TENEREZZA

Questa tenerezza e queste mani libere,
A chi porle al vento?, Tanto disordine
Per l’ebbrezza e nel mezzo della chiamata
L’ansia di questa porta aperta per nessuno.

Abbiamo fatto un pane così bianco
Per bocche già morte che accettavano
Solo denti affilati, il tè
freddo della veglia mattutina.
Abbiamo suonato strumenti, per la cieca collera
Di ombre e di cappelli dimenticati. Ci siamo ritrovati
Con il tempo presente ordinato su di un inutile tavolo,
e fu necessario bere il sidro caldo
nella vergogna della mezzanotte.
Allora, nessuno vuole tutto questo,
nessuno?

Cortazar

21 settembre, 2007

I'm blowing soap bubbles...











E penso a te...




Henri Cartier-Bresson

Io?
Io cammino sola:
la strada a mezzanotte
si srotola dai miei piedi;
quando chiudo gli occhi
queste case sognanti non sono più...

(Sylvia Plath, 1956)

20 settembre, 2007

Tocco la tua bocca, con un dito tocco l’orlo della tua bocca, la sto disegnando come se uscisse dalle mie mani, come se la prima volta la tua bocca si schiudesse, e mi basta chiudere gli occhi per disfare tutto e ricominciare, ogni volta faccio nascere la bocca che desidero, la bocca che la mia mano sceglie e ti disegna il volto, una bocca scelta tra tutte, con sovrana libertà scelta da me per disegnarla con la mia mano sul tuo volto, e per un caso che non cerco di capire coincide esattamente con la bocca che sorride sotto quella mia mano che ti disegna.

Cortazàr

18 settembre, 2007

DAN PERJOVSCHI

Ci sono notti che non accadono mai...

Alda Merini

Leggera leggera si bagna la fiamma,
rimane la cera e non ci sei più...

GIUDIZI UNIVERSALI

Mangiati le bolle di sapone intorno al mondo
e quando dormo taglia bene l'aquilone,
togli la ragione e lasciami sognare,
lasciami sognare in pace...

14 settembre, 2007

OGGI...CHISSA'

NESSUN DORMA

Siamo avvolti ed immersi come in un'atmosfera che ha del meraviglioso,
ma non ce ne accorgiamo.
C.Baudelaire

UNO SCRITTORE




Le raccontavo ciò che non le avevo mai raccontato e non avrei mai raccontato a nessuno, le mie ferite, i miei rimpianti, i miei dubbi, prezioso fardello tuttavia giacché era esso stesso vita, le dicevo che malgrado quelle ferite e quei rimpianti e quei dubbi mi piaceva tanto la vita, ero così contenta d'esser nata, e la ringraziavo in ginocchio d'avermi partorito. Perfino se non avesse fatto altre cose buone nella sua bontà, nella sua generosità, l'avermi regalato la vita sarebbe stato per me sufficiente a giustificar la sua vita. E io speravo che questa mia gratitudine la ripagasse di ogni dispiacere che potevo averle dato. Per rispondermi che la rendevo felice, fiera del bellissimo gesto che aveva compiuto, lei mi stringeva con forza le dita e mi spalancava addosso gli occhi nocciola.

Testo è tratto da un brano letto dalla Fallaci nel 1980 di fronte agli studenti del Columbia College di Chicago.

DOPO UNA LUNGA ASSENZA

Dopo il silenzio ciò
che si avvicina di più nell'esprimere
ciò che non si può esprimere
è la musica.

A.Huxley

FROM NYC...