mimpegnomanontroppo

31 ottobre, 2006

UN ESTRATTO DI VITA LIQUIDA

Il consumatore liquido-moderno


Brevissimi e acuti estratti del noto sociologo, su uno spazio del consumo pervasivo, che sembra ormai permeare ogni aspetto dell'esistenza. Da Vita Liquida, Laterza, Bari 2006


Il diffondersi di modelli di consumo talmente ampi da abbracciare ogni aspetto e attività dell’esistenza può essere un effetto collaterale non intenzionale, ne previsto dell'ubiqua e invadente «mercificazione» [marketization] dei pro cessi della vita. Il mercato penetra in settori della vita rimasti, fino a poco tempo fa, al di fuori della sfera dello scambio monetario e non contemplati dalle statistiche del prodotto nazionale lordo, e una volta che raggiunge dei territori vergini rimuove da essi qualsiasi elemento e criterio di scelta «estraneo allo spirito del mercato dei beni di consumo». Come ha scritto Naomi Klein, il mercato alimenta il proprio «insaziabile bisogno di crescita [...] ridefinendo come 'prodotti' interi settori che in precedenza erano considerati parte integrante del 'patrimonio comune' e non in vendita». Le faticose attività di stabilire e interrompere relazioni interpersonali, di unire e separare persone, di connetterle e di sconnetterle, di darsi appuntamento con qualcuno e cancellare qualcun altro dalla rubrica del cellulare, sono ormai mediate dal mercato. Esso impronta le relazioni umane, al lavoro e a casa, in pubblico e negli ambiti più intimi del privato. Riformula e ricompone le destinazioni e i percorsi degli obiettivi personali in modo che ciascuno di essi passi per un centro commerciale. Descrive il processo della vita come una sequenza di problemi sostanzialmente «risolvibili», che tuttavia devono e possono essere risolti unicamente con mezzi disponibili soltanto sugli scaffali dei negozi. Mette in vendita scorciatoie tecnologiche per quel genere di obiettivi un tempo raggiungibili soprattutto sulla base della propria personalità e delle proprie abilità individuali, sulla base di una collaborazione amichevole e di una dialettica cameratesca. Fornisce gadget e servizi senza i quali, in assenza di abilità sociali, la vita-in-società, la vita-con-gli-altri, il «rapportarsi con» altri e trovare un modus co-vivendidurevole sarebbero per un numero sempre maggiore di persone dei compiti scoraggianti, difficili e forse impossibili da assolvere. Proietta l'ombra gigantesca del consumismo sull'intera Lebenswelt. Batte e ribatte inesorabilmente il messaggio secondo cui qualsiasi cosa è, o potrebbe essere, una merce [commodity] e se ancora non lo è, bisogna fare comese già lo fosse , insinua che le cose dovrebbero essere«come merci», e se faticano a rientrare negli schemi tipici degli oggetti di consumo andrebbero considerate con sospetto, o meglio ancora rifiutate ed evitate. I prodotti di consumo oggi ci promettono di non essere invadenti né noiosi. Ci assicurano che ci devono tutto e non vogliono nulla in cambio. Ci promettono di essere subito pronti per l'uso, di offrirci una soddisfazione immediata che non richiede ne lungo apprendistato, ne un risparmio prolungato: essi ci gratificano senza indugi. Ci giurano con la mano sul cuore che sapranno accettare il momento in cui perderanno i nostri favori e che quando il loro tempo sarà finito ci lasceranno tranquillamente senza proteste, astio o rancore. Ne consegue un altro attributo che un oggetto di consumo, deve avere: una postilla al suo certificato di nascita stampata in caratteri piccoli ma leggibili, chiara e rassicurante che dichiara 'destinazione finale: pattumiera'. Lo scarto è il prodotto finale di qualsiasi azione di consumo. La percezione dell'ordine delle cose nell'attuale società dei consumi è un diretto capovolgimento di quello che caratterizzava la società dei produttori, ormai superata. Ciò che in quest'ultima era solido e duraturo era la parte utile, estratta da materie prime correttamente rielaborate, mentre a venir destinati allo smaltimento immediato e all'oblio erano i residui superflui e i rifiuti. Ora è invece la parte utile ad avere vita breve, volati le ed effimera, lasciando campo libero, di volta in volta, alla nuova generazione di prodotti utili. Solo lo scarto tende a essere (ahimè) solido e durevole. 'Solidità' è ormai sinonimo di 'scarto'. Il mercato dei consumi è il sogno di re Mida che si avvera, in una versione da ventunesimo secolo (decisamente mutante). Qualsiasi cosa questo mercato tocchi si trasforma in una merce di consumo, anche le cose che cercano di sottrarsi ad esso, e persino i modi e mezzi che esse impiegano nei loro tentativi di fuga.

Zygmunt Bauman

30 ottobre, 2006

Volere è poco,
occorre volere con ardore per raggiungere lo scopo.

Ovidio

24 ottobre, 2006

Vi state annoiando in ufficio?

www.colombina84.blogspot.com Ciao Sara!!

Battete la noia in modo intelligente e costruttivo accettando una di queste sfide.

SFIDE DA 1 PUNTO
1) Fai un giro dell'ufficio di corsa alla massima velocità.
2) Ignora le prime cinque persone che ti dicono buongiorno.
3) Porta la tua tastiera da un collega e chiedi "Vuoi fare cambio?".
4) Per un'ora, rivolgiti a chiunque ti parli come se si chiamasse Bob".


SFIDE DA 3 PUNTI
1) Lascia la cerniera dei pantaloni aperta finché qualcuno te lo fa notare e digli "Mi spiace, la preferisco cosi".
2) Cammina lateralmente fino alla fotocopiatrice.
3) Dì al tuo capo "Mi piace il tuo stile" e sparagli con le dita a pistola.


SFIDE DA 5 PUNTI
1) Inginocchiati di fronte alla macchinetta del caffè e bevi a canna.
2) Alla fine di un incontro di lavoro, suggerisci che sarebbe bello, per una volta, concludere cantando l'inno nazionale (3 punti extra se davvero inizi a cantare).
3) Ripetere la seguente conversazione per 10 volte con la stessa persona: "L'hai sentito? Cosa? Non importa, è sparito adesso".
4) Entra nell'ufficio di qualcuno che non conosci e, mentre ti guardano con crescente irritazione, accendi e spegni la luce per 10 volte

IRIS

And Id give up forever to touch you
cause I know that you feel me somehow
Youre the closest to heaven that illù
Ever be
And I dont want to go home right now
And all I can taste is this moment
And all I can breathe is your life
cause sooner or later its over
I just dont want to miss you tonight
And I dont want the world to see me
cause I dont think that theyd
Understand
When everythings made to be broken
I just want you to know who I am
And you cant fight the tears that aint
Coming
Or the moment of truth in your lies
When everything feels like the movies
Yeah you bleed just to know youre alive
And I dont want the world to see me
cause I dont think that theyd
Understand
When everythings made to be broken
I just want you to know who
I am
And I dont want the world to see me
cause I dont think that theyd
Understand
When everythings made to be broken
I just want you to know who I am
And I dont want the world to see me
cause I dont think that theyd
Understand
When everythings made to be broken
I just want you to know who I am
I just want you to know who I am
I just want you to know who I am
I just want you to know who I am

22 ottobre, 2006

TRAMINER



L'appellativo "aromatico" sottolinea l'accentuata intensità del profumo e del gusto di questo vino ottenuto dalle uve dell'omonimo vitigno, coltivato in ambienti collinari ben esposti al sole.
I grappoli, piccoli e a forma tronco - conica, presentano acini di colore rosato con sapore dolce e spiccatamente aromatico.
Un pò alla volta imparo anche io...

Al concerto per lavoro...

Venerdì ho lavorato dalle 6 di mattina alle 8 di sera.
Poi mi hanno detto di cancellare i miei programmi serali perchè dovevo andare a fare un servizio sul concerto di Ligabue.
Ho pensato di licenziarmi...volevo disperatamente tornare a casa...
Devo dire però che alla fine, nonostante il nervosismo iniziale, sono stata conquistata dalla musica, soprattutto quando ho riconosciuto le prime note di "Ho messo via". Ecco il resoconto della serata.


L’Auditorium è al completo.
Ragazzi giovani, mamme, papà…Ligabue va bene per tutti, con il suo rock melodico, a volte energico, a volte delicato.
Le luci si spengono.
“Sono qui per l’amore, per le facce curiose che fa…”.
Solo Ligabue e la sua chitarra.
E’ il silenzio: tutti sono rapiti dalla poesia delle parole e dalla musica.
E Ligabue è davvero “Qui per l’amore”. Lui che con la sua musica ha saputo dare voce ai sentimenti.
Forse per questo è tanto amato: parla di cose semplici, conosciute, ma lo fa aggiungendo un po’ d’incanto, creando la magia. Come quando legge, tra una canzone e l’altra, i versi di “Lettere d’amore nel frigo” , la sua prima raccolta di poesie
Un’artista completo, che all’Auditorium ha proposto un concerto acustico.
Siamo lontani dagli stadi con i fan in delirio. Al Santa Chiara l’atmosfera è più raccolta, ma il coinvolgimento è totale.
Merito anche degli strumentisti di alta classe che accompagnano il cantautore. Mauro Pagani e Josè Fiorilli con i quali suona la storica “Ho messo via” e in seguito, introdotti da un fascio di luce, Mel Previte (chitarra e sax) e Antonio “Rigo” Righetti (basso e contrabbasso) e Robby “Sanchez” Pellati (Batteria).
Immancabile il bis che si chiude con “Tra palco e realtà”.
“E ce l’abbiamo qualche speranza, forse qualcuno ci ricorderà. E non soltanto per le canzoni, per le parole o per la musica…Siam quelli tra palco e realtà”.
A sentire il pubblico che canta non ci sono dubbi: Ligabue, il cantante che porta la realtà sul palco, non sarà facilmente dimenticato.

Trento. Le sue forme, il suo ventre.


"Trento. Le sue forme, il suo ventre. La città nei secoli XVIII-XX”.
Questo il titolo della mostra organizzata dal Museo storico di Trento per raccontare l’evoluzione del capoluogo trentino.
L’aspetto delle forme della città è usuale; ciò che invece colpisce in questo titolo è la scelta del tema del ventre.
Una mostra che sfugge ai percorsi tracciati dalla storia istituzionale, fatta dei grandi avvenimenti riportati sui libri, per riappropriarsi della dimensione della quotidianità delle persone, del ventre brulicante di vita della città, il solo capace di riconsegnarci intatte le abitudini, gli stili di vita, persino gli odori della Trento del passato.
La mostra è collocata su due piani: sala Thun e le cantine di Torre Mirana.
La prima parte, al piano superiore, è dedicata al tema delle forme della città, sviluppato attraverso opere, stampe e progetti in grado di ricostruire l’evoluzione della città esteriore, influenzata dal potere e dalle esigenze sociali ed economiche.
Una seconda parte, invece, sviluppa appunto il tema del ventre della città, offrendo delle suggestioni di quel che doveva essere la vita quotidiana che si svolgeva nelle vie e nelle piazze.
Infine, la mostra affronta una “sfida storiografica” con una sezione dedicata alla dimensione della notte. La storia, infatti, è sempre diurna. Da qui l’idea di un percorso che parli dell’evoluzione dell’illuminazione pubblica, che ha progressivamente sconfitto il buio. Una dimensione tipica del passato, che non appartiene più alle nostre città spesso troppo illuminate.

Miky

Fino al 5 novembre negli spazi espositivi di Palazzo Thun

GLI OSTACOLI DEL CUORE

...
quante cose che non sai di me
quante cose che non puoi sapere
quante cose da portare nel viaggio insieme
...
quante cose che non sai di me
quante cose devi meritare
quante cose da buttare nel viaggio insieme
...

Gli ostacoli del cuore

Elisa feat. Ligabue


LA LINGUA DEGLI ANGELI



Questo libro nasce dall'incontro singolare fra un architetto e un giornalista - un artista e uno scrittore - entrambi attratti dal mondo misterioso degli angeli. Mario Botta infonde nuova vita alle figure alate, facendole trasmigrare dal loro contesto originale, classico, agli spazi architettonici che lui stesso ha creato in giro per il mondo. Dario Fertilio descrive il linguaggio celeste di quegli esseri superiori, proprio come farebbe l'insegnante di una lingua straniera rivolgendosi ai suoi allievi. Il risultato è insolito quanto potrebbe esserlo la mappa di una terra vergine: il lettore procede di capitolo in capitolo, di illustrazione in illustrazione, fino alla meta. Gli viene richiesto soltanto di acconsentire a mettersi in viaggio, uscendo dal territorio ben noto del senso comune.Imparare la lingua degli angeli, in cui tutte le altre si riassumono, non è cosa da poco. Che ci crediamo o no, gli angeli sono i nostri messaggeri. Qualsiasi cosa annuncino, sia sogno o presagio, può modificare le nostre vite. Non esiste religione che li ignori.

21 ottobre, 2006

IL MIGLIOR VIDEO DI TUTTI I TEMPI

OK Go - "Here It Goes Again"

PER PREPARARVI ALLE MIE PROSSIME IMPRESE



L'abilità sarà la stessa ma tavola e tuta nettamente migliori...

17 ottobre, 2006

OGGI

Se resisto oggi e non muoio avvelenata da quel cibo cinese che ieri sera in quello squallido ristorante mi hanno somministrato per colpa della mia cara amica (mi sono dovuta ingozzare di quello che lei non ha mangiato...) raccoglierò tutte le mie forze e mi impegnerò ad innamorarmi...


Altrimenti portatemi solo fiori viola...

MI RACCOMANDO

A chi ci tengo ho già detto cosa dovrà fare.

16 ottobre, 2006

POST

.
.
.
.
.
.
.
.
...




Il mio stato emotivo di grande confusione mi farebbe dire troppe cose quindi è meglio che non scriva nulla...
.
.
.
.
.
.
...

11 ottobre, 2006

Voglio una casetta sulla spiaggia....




"Le persone non vogliono l'amore:
vogliono la cartolina.

Io non voglio la cartolina:
voglio una casa sulla spiaggia."

Roland Mouret

TATE MODERN

Scivoli a spirale per far divertire i visitatori

09 ottobre, 2006

L'USO DEL SENSO DI COLPA, ARMA DI DOMINIO PSICOLOGICO

Ci sono molti modi per far fare agli altri ciò che vogliamo, per dominarli psicologicamente ma, fra persone che si vogliono bene, il meccanismo più usato è di creare in loro un continuo senso di colpa. Sto pensando a una signora intelligente e gentile che, fino quasi a novant'anni, è riuscita a schiavizzare la figlia, una ragazza forte e allegra, mostrandosi debole, bisognosa. Non appena la figlia si trovava un ragazzo, voleva andare a vivere con lui o era sul punto di sposarsi, stava improvvisamente così male da costringerla a tornare a casa. Così ha ottenuto che si dedicasse solo a lei, sempre con il senso di colpa per non averla curata abbastanza. E' un meccanismo che troviamo spesso nelle coppie. Dei due non è mai quello più intelligente e più autorevole a usarlo perché sa imporsi con la forza del carattere, ma quello meno intelligente o che ha meno successo e che usa la sua debolezza. Credo sia capitato anche a voi di incontrare un uomo che in azienda è sicuro e autoritario con i suoi dipendenti ma che ubbidisce a tutti gli ordini, a tutte le richieste di sua moglie, una donnina fragile e sempre insoddisfatta. Lui si prodiga per farle avere ciò che vuole, ci riesce e a questo punto vorrebbe vederla esultare, vorrebbe festeggiare, ma lei è ancora scontenta, ha un altro affanno... Allo stesso modo molti genitori si sentono in colpa quando i figli sono irritati o insoddisfatti.
Questo meccanismo è parente stretto di quello che consiste nel «non dargli la soddisfazione». La moglie è stata dal parrucchiere, si è truccata, si è vestita in modo elegante e il marito, anziché farle un complimento, le fa un'osservazione critica. E lei si convince di aver sbagliato, si sente colpevole. L'allievo presenta all'insegnante una tesi cui ha lavorato per mesi, curata, perfetta, e l'altro sprezzante lo rimprovera perché non ha citato un suo lavoro. C'è gente che vede solo i difetti, le mancanze, che non elogia mai, che fa sentire gli altri sempre insufficienti, sempre dalla parte del torto, sempre colpevoli. Guai quando costoro vengono posti in posizione di comando: distruggono il morale dei collaboratori, dei dipendenti, distruggono la creatività, distruggono l'iniziativa. Ringraziamo, al contrario, coloro che sanno creare entusiasmo, sanno elogiare chi ha fatto bene, sanno far partecipi tutti della lotta e della vittoria, e poi gioire e festeggiare insieme, e guardare ottimisti a una nuova meta.


Francesco Alberoni

Pubblico & Privato

www.corriere.it

09 ottobre 2006

08 ottobre, 2006

VOGLIA DI...


atmosfera natalizia

UNA GRANDE INIZIATIVA


Festa Internazionale di Roma: un grande festival in una grande città. Ma non solo un festival, piuttosto una festa, un grande evento per chi ama il cinema, per chi lo fa, per chi lo fa vedere e per chi lo racconta. E non solo una grande città, ma la città del cinema per eccellenza, con al centro, un “Parco della Musica” che per nove giorni diviene il “Parco del Cinema”.
La festa del cinema di Roma si svolgerà all’Auditorium Parco della Musica dal 13 al 21 ottobre 2006, con repliche nelle sale cinematografiche ed eventi in luoghi simbolici della città di Roma, da Via Veneto a Piazza del Popolo, da Cinecittà alla grande periferia. Altri programmi specifici coinvolgeranno inoltre la Provincia di Roma e la Regione Lazio nello stesso periodo e in quello immediatamente successivo.
La grande scommessa di CINEMA, Festa Internazionale di Roma, consiste nel coinvolgere l’intero territorio metropolitano in una manifestazione realmente pensata per il pubblico, per chi ama il cinema e magari non è mai andato a un festival prima d’ora. Ecco allora un fitto programma di iniziative, rassegne parallele, incontri e dimostrazioni, musica, moda, letteratura, memoria e futuro per fare di Roma (durante i nove giorni del programma) e di tutta la Regione (anche nel periodo immediatamente successivo) la scena formidabile di una grande festa dedicata al cinema in tutte le sue forme ed espressioni di creatività. Non la semplice celebrazione del passato, ma un’originale proposta per gli spettatori di oggi e di domani.
In particolare, il primo atto ufficiale della Festa è costituito dall´inaugurazione della mostra "Nel nome del padre, dei figli e degli spiriti santi" dedicata a Roberto Rossellini. La Festa verrà presentata, la sera del 12 ottobre al Teatro dell´Opera, dal concerto del Maestro Riccardo Muti.

UN GRAN BEL FILM

“Non ingrasso di un grammo. La mia ansia funziona come aerobica”


07 ottobre, 2006

...

I'm here without you baby but your still on my lonely mind
I think about you baby and I dream about you all the time
I'm here without you baby but your still with me in my dreams
And tonight it's only you and me

The miles just keep rolling as the people either way to say hello
I hear this life is overrated but I hope it gets better as we go

....

Here without you

3 Doors Down


...Hai deciso di riprendere possesso del blog dopo
lunghe settimane di assenza?

06 ottobre, 2006

Se solo...

"...Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti..."


05 ottobre, 2006

...e ditemi se è poco!!...


Parte finale della salita sullo Stelvio...in bici!!!...

Voglio imparare a ridere...di me, di te, di oggi e di ciò che mi aspetta...


La tristezza è più facile perché è una resa.
Io dico:
"Trova il tempo per ballare da solo
con una mano che si agita in aria..."

Dal film "Elizabethtown".

03 ottobre, 2006

LE NOZZE DI FIGARO

SCENA ULTIMA

I suddetti, Antonio, Basilio, servitori con fiaccole accese; poi Susanna, Marcellina, Cherubino, Barbarina; indi la Contessa


IL CONTE (arresta Figaro) Gente, gente, all'armi, all'armi!

FIGARO Il padrone!

IL CONTE Gente, gente, aiuto, aiuto!

FIGARO Son perduto!

BASILIO ed ANTONIO Cosa avvenne?

IL CONTE Il scellerato m'ha tradito, m'ha infamatoe con chi state a veder!

BASILIO ed ANTONIO Son stordito, son sbalordito,non mi par che ciò sia ver!

FIGARO Son storditi, son sbalorditi,oh che scena, che piacer!

IL CONTE (tira pel braccio Cherubino, dopo Barbarina, Marcellina e Susanna) Invan resistete,uscite, madama,il premio or avretedi vostra onestà!Il paggio!

ANTONIO Mia figlia!

FIGARO Mia madre!

BASILIO, ANTONIO e FIGARO Madama!

IL CONTE Scoperta è la trama,la perfida è qua.

SUSANNA (s'inginocchia ai piedi del Conte) Perdono! Perdono!

IL CONTE No, no, non sperarlo.

FIGARO (s'inginocchia) Perdono! Perdono!

IL CONTE No, no, non vo' darlo!.

BARTOLO, CHERUBINO, MARCELLINA, BASILIO, ANTONIO, SUSANNA e FIGARO (s'inginocchiano) Perdono! Perdono!

IL CONTE No, no, no!

LA CONTESSA (esce dall'altra nicchia e vuole inginocchiarsi, il Conte nol permette) Almeno io per loroperdono otterrò.

BASILIO, IL CONTE e ANTONIO (Oh cielo, che veggio!Deliro! Vaneggio!Che creder non so?)

IL CONTE Contessa, perdono!

LA CONTESSA Più docile io sono,e dico di sì.

TUTTI Ah, tutti contenti saremo così. Questo giorno di tormenti,di capricci, e di follia,in contenti e in allegria solo amor può terminar. Sposi, amici, al ballo, al gioco,alle mine date foco! Ed al suon di lieta marcia corriam tutti a festeggiar!.

02 ottobre, 2006

RIFLESSIONE PERSONALE

Come uscire da questo turbinio di
nullafacenza...

01 ottobre, 2006

ACCETTA IL CONSIGLIO

"Goditi potere e bellezza della gioventù, non ci pensare: il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite ma credimi, tra 20 anni guarderai quelle tue vecchie foto in un modo che non puoi immaginare adesso; quante possibilità avevi di fronte e che aspetto magnifico avevi. Non eri per niente grasso come ti sembrava. Non preoccuparti del futuro, oppure preoccupati, ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica. I veri problemi della vita sono quelli che non ti erano neanche passati per la mente, di quelli che ti colgono di sorpresa, alle 4 di un pigro martedì pomeriggio. Fa una cosa ogni giorno che sei spaventato: canta! Non essere crudele con il cuore degli altri, non tollerare la gente che è crudele col tuo. Lavati i denti. Non perdere tempo con l'invidia, a volte sei in testa, a volte resti indietro; la corsa è lunga e alla fine è solo con te stesso. Ricordati i complimenti che ricevi, scordati gli insulti. Se ci riesci veramente, dimmi come si fa. Conserva tutte le vecchie lettere d'amore, butta i vecchi estratti conto. Rilassati. Non sentirti in colpa se non sai cosa fare della tua vita: le persone più interessanti che conosco a 22 anni non sapevano che fare della loro vita, i quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno. Prendi molto calcio. Sii gentile con le tue ginocchia, quando saranno partite ti mancheranno. Forse ti sposerai o forse no, forse avrai figli o forse no; forse divorzierai a 40 anni, forse ballerai con lei al cinquantacinquesimo anniversario di matrimonio; comunque vada, non congratularti troppo con te stesso, ma non rimproverarti neanche. Le tue scelte sono scommesse, come quelle di chiunque altro. Goditi il tuo corpo, usalo in tutti i modi che puoi, senza paura e senza temere quello che pensa la gente! E' il più grande strumento che potrai mai avere. Balla, anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno. Leggi le istruzioni anche se poi non le seguirai. Non leggere le riviste di bellezza, ti faranno solo sentire orrendo. Cerca di conoscere i tuoi genitori, non puoi sapere quando se ne andranno per sempre. Tratta bene i tuoi fratelli, sono il miglior legame con il passato e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro. Renditi conto che gli amici vanno e vengono, ma alcuni - i più preziosi - rimarranno. Datti da fare per colmare le distanze geografiche e di stili di vita, perché più diventi vecchio, più avrai bisogno delle persone che conoscevi da giovane. Vivi a New York per un po', ma lasciala, prima che ti indurisca. Vivi in California per un po', ma lasciala, prima che ti rammollisca. Non fare pasticci con i tuoi capelli, se no quando avrai 40 anni sembreranno di un ottantacinquenne. Sii cauto nell'accettare consigli, ma sii paziente con chi li dispensa. I consigli sono una forma di nostalgia: dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio, ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte e riciclarlo per più di quello che vale.
Ma accetta il consiglio, per questa volta"

The Big Kahuna


COSA VUOI CHE SIA

Gli occhi fanno quel che possono
niente meno e niente più
tutto quello che non vedono
è perchè non vuoi vederlo tu
cosa vuoi che sia
passa tutto quanto
solo un po' di tempo
e ci riderai su
cosa vuoi che sia
ci sei solo dentro
pagati il tuo conto e pensaci tu
è la vita in cui abiti
niente meno e niente più
sembra un posto in cui si scivola
ma queste cose le sai meglio tu
cosa vuoi che sia
passa tutto quanto
solo un po' di tempo e ci riderai su
cosa vuoi che sia
ci sei solo dentro
pagati il tuo conto e pensaci tu
chi ama meno è meno fragile
tutti dicono così
ma gli occhi fanno quel che devono
solo tu puoi non accorgerti
e il mondo che ti dice
"tu pensa alla salute"
e c'è chi pensa a quello
a cui non pensi tu
e il mondo che ti dice
"tu pensa alla salute"
e c'è chi pensa a quello
a cui non pensi tu
cosa vuoi che sia
passa tutto quanto
solo un po' di tempo e ci riderai su
cosa vuoi che sia
ci sei solo dentro
pagati il tuo conto e pensaci tu
e il mondo che ti dice
"tu pensa alla salute"
e il mondo che
ti dice "tu pensa alla salute"
Luciano Ligabue
Nome e cognome