mimpegnomanontroppo

26 novembre, 2006

CONSTELLATIONS

The light was leavingIn the west it was blueThe children's laughter sangAnd skipping just like the stones they threwTheir voices echoed across the wayIts getting lateIt was just another nightWith a sunsetAnd a moonrise not so far behindTo give us just enough lightTo lay down underneath the starsListen to papas translationsOf the stories across the skyWe drew our own constellationsThe west winds often last too longThe wind may calm downNothing ever feels the sameSheltered under the Kamani treeWaiting for the passing rainClouds keep moving to uncover the sceneStars above us chasing the day awayTo find the stories that we sometimes needListen close enoughAll else fadesFades awayIt was just another nightWith a sunsetAnd a moonrise not so far behindTo give us just enough lightTo lay down underneath the starsListen to all the translationsOf the stories across the skyWe drew our own constellations

Jack Johnson

"Soffro lo stress..soffro lo stress...sono stanco e fuori forma..."

Da quando lavoro, salire le scale di casa e trascinarmi sul letto è per me già uno sforzo sovraumano, che richiede tutta la mia buona volontà e determinazione.
Sì, perchè sono così stanca che dormirei anche sul tappetino d'entrata.
Da qualche mese, se mi fermo, mi addormento.
La mia vita sociale ormai è inesistente. Una giornalista dovrebbe essere un'osservatrice della società, captare le tendenze, capirne i fermenti. Invece, da quando sono qui, sono completamente asociale.
L'ipotesi palestra mi è balenata in mente come valvola di sfogo da stress lavorativo.
Senza contare che è meglio dare fin da subito del filo da torcere a questa maledetta forza di gravità che spinge verso il basso parti anatomiche considerate attraenti solo quando stanno su.
Ho fatto un primo tentativo (fallito) di iscrivermi ad una micro palestra qui in zona, nascosta tra i capannoni industriali.
Quando mi hanno spiegato la strada mi hanno detto: al primo capannone grigio svolta a destra, al secondo capannone grigio identico al primo svolta a sinistra, al terzo capannone grigio identico al primo e al secondo svolta ancora a sinistra, al quarto capannone grigio identico al primo, al secondo e al terzo fai un giro su te stessa, parcheggia e entra nel capannone grigio identico al primo, al secondo, al terzo e al quarto.
In un mese sarò arrivata a destinazione tre volte, forse...
Perdendosi da queste parti inoltre si possono fare incontri interessanti: rapinatori incapucciati che scappano dopo aver derubato un supermercato, spacciatori, un omicida e tanto altro: tutte cose accadute veramente.... A tca siam fortunati: le notizie arrivano da sole!).
Ok che faccio la quasi-giornalista, ma i quotidiani vorrei scriverli: non finirci sopra.
La palestra, poi, era frequentata esclusivamente da strani ominidi composti di sola massa muscolare che sollevavano pesi impossibili e poi li gettavano a terra urlando e facendo tremare l'intero pavimento. Il primo giorno mi hanno detto: "Sei troppo gracile" e mi hanno dato una sbarra da 5 chili che, impuntando i piedi e assicurandomi l'ernia eterna, non sono riuscita a sollevare di un millimetro. Sono passata ai pesetti da un chilo e l'istruttore da quel momento mi ha snobbata come "Esserino inutile e invisibile perchè non provvisto di quintali di massa muscolare".
I buoni motivi per andarsene c'erano tutti e io li ho colti al volo e mi sono dileguata nella notte tra i capannoni grigi.
Per un po' mi sono dedicata esclusivamente alla "corsa per i corridoi di Tca", sport molto praticato in redazione, soprattutto a ridosso del tg, quando i caposervizio, cronometro alla mano, ti danno 10 secondi per scrivere, 5 per leggere, 2 per montare.... Buon metodo per mantenersi magri e scattanti ma con effetti deleteri sulla salute mentale.
Ho posticipato il più possibile il mio ritorno in palestra adagiondomi sul mio passato d'oro da ciclista, fatto d'imprese epiche come quella sullo Stelvio (durante un'intervista sono riuscita a vantarmi anche con Simoni delle mie capacità ciclistiche..non ho proprio limiti!).
Ma la forza di gravità si fa beffa del passato glorioso e continua lavorare, così come lo stress...
Di nuovo palestra quindi, a Ravina questa volta.
Gli omini della Michelin ci sono anche lì, ma ci sono anche le "ragazze aerobica" e gli istruttori ex-animatori che ci provano con le clienti. Insomma, un tipico ambiente da palestra.
Durerà?

25 novembre, 2006

SE QUALCUNO VOLESSE PENSARCI...

Se qualcuno volesse pensarci mi permetto di consigliare questo splendido servizio...
E mi pregusto già l'arrivo...


CARROZZE D'EPOCA CON CAVALLI E COCCHIERE
per eventi, sfilate, manifestazioni, cerimonie, matrimoni, battesimi, ecc.

LE RAGIONI DI CASSANDRA


Effetto serra e strani conteggi della Fao

di Giovanni Sartori

Qualche sassolino dalle scarpe ogni tanto ce lo dobbiamo levare, sennò il male ai piedi diventa insopportabile. L'occasione me la dà il summit mondiale di Nairobi sul clima, organizzato dall'Onu con tanto di seimila delegati. Qualcuno forse ricorderà che ho sollevato il problema del riscaldamento della Terra e delle sue catastrofiche conseguenze sul clima cinque anni e qualcosina fa, e che per anni sono restato una Cassandra pressoché solitaria. I più (parecchi) mi sono saltati addosso sul punto che mancava la prova, che non era dimostrato che quel riscaldamento fosse da addebitare all'effetto serra dell'anidride carbonica. Un illustre tributarista dell'Università di Pavia, il professor Gerelli, mi ha così demolito: «È oramai provato che le previsioni catastrofiche sono articolo di fede, non di ragione». Siccome non mi era mai capitato di essere accusato di fideismo, ci restai di sasso. Per altri il problema era posto dai Paesi ricchi che inquinavano di più. Noto con soddisfazione che il primo gruppo di critici alla Gerelli è diventato sempre più smilzo e silenzioso. Noto con eguale soddisfazione che anche al secondo argomento sta mancando il terreno sotto i piedi. Scriveva Massimo Fini: «Non sono i 5 miliardi di uomini del Terzo mondo a provocare i disastri e l'inquinamento indicati da Sartori, ma il miliardo che vive nei Paesi industrializzati». Ma la diseguale distribuzione delle colpe non toglie che il totale sia in costante, esiziale aumento. E poi Cina e India stanno già per sorpassare, come inquinatori, i peccatori del passato. Difatti a Nairobi delle due suddette sciocchezze non si parla più. La diagnosi, e anche la prognosi, è come dicevo. Eppure la terapia non si muove, per quanto sia urgentissima.
Il summit di Nairobi si è concluso con un rinvio al 2007 per il «Kyoto plus» (tagli crescenti alle emissioni di gas serra per il 2013-2020, con l'obiettivo ultimo di arrivare dal 5 al 50% nel 2050), e un rinvio al 2008 per affrontare il nodo cruciale: se i tagli possono e debbono essere vincolanti. Un grossissimo nodo perché gli Stati Uniti sono ancora schierati per tagli volontari, e Cina e India rifiutano qualsiasi disciplina. Il segretario generale dell'Onu Kofi Annan dichiara che il problema è «la spaventosa mancanza di leadership». Certo. Ma lo sono ancor più la spaventosa cecità o ipocrisia che ci vietano di riconoscere che la causa ultima, la causa di fondo, del disastro ecologico è la sovrappopolazione. Passo al secondo sassolino. Poco tempo fa è stato presentato il rapporto Fao (l'organizzazione per cibo e agricoltura dell'Onu che siede a Roma) nel quale l'inossidabile direttore generale, il senegalese Diouf, ci fa sapere che stiamo perdendo la guerra alla fame. Vero. Ma era vero anche nel 2002, quando il rapporto Diouf prometteva di ridurre — fermo restando il suo bilancio — gli affamati del mondo di 6 milioni l'anno rispetto a un totale di 800 milioni. Scrivevo allora che i dati Fao erano sicuramente sbagliati o falsi, e che la previsione che nel 2030 (quando proprio per la Fao saremo, prevedibilmente, due miliardi in più di oggi) quel totale «sarà dimezzato», costituiva una «strana aritmetica». Passano solo quattro anni e Diouf ci comunica che i sottonutriti sono diventati 854 milioni. Dunque non 6 milioni in meno, ma 6 milioni in più l'anno. Allora, quando contestavo le statistiche della Fao, nessuno mi rispose. Ora viene fuori che Diouf sbaglia tra sottrazione e addizione, tra il segno meno e il segno più. Liberarmi di questo sassolino non dà soddisfazione nemmeno a me. Ma se costringesse la Fao a rendere controllabili i suoi fantasiosi conteggi sarebbe già un passo avanti.

22 novembre 2006

ADVENTSKALENDER


Il piacere di aprire ogni giorno una finestrella... Impagabile... Ogni anno ripeto qusto rito. L'acquisto, fatto sempre personalmente e con molta cura segna l'arrivo del periodo più bello dell'anno. Quest'anno è già stato fatto!

22 novembre, 2006

ARRIVANO I MERCATINI



dalla domenica al giovedì dalle 10.00 alle 19.30
venerdì e sabato dalle 10.00 alle 20.30
il 24 dicembre dalle 10.00 alle 17.00

20 novembre, 2006

...
Vorrei essere la prima stella che
Ogni sera vedi brillare perché
Così i tuoi occhi sanno
Che ti guardo
E che sono sempre con te
...
tratto da una Favola...


L'arte non riproduce il visibile; piuttosto, crea il visibile.

Paul Klee

ANDY WARHOL: PENTITI E NON PECCARE PIU'!

dal 28 Settembre 2006 al 07 Gennaio 2007
Roma, Chiostro del Bramante


Andy Warhol rappresenta una delle personalità artistiche più complesse dell'intero dopoguerra. Personaggio eclettico, sin dai suoi esordi Andy Warhol è considerato..
... un emblema della cultura americana degli anni Sessanta e Settanta. Pittore, fotografo, cineasta, scrittore (filosofo e sociologo), promoter di gruppi musicali e teatrali, editore, animatore della vita mondana newyorkese, ma soprattutto grande comunicatore, Warhol creando la Factory inventò la corporation dell’ artista, il sistema di lavoro della collaboration .
Il Chiostro del Bramante gli rende adesso omaggio con una grande mostra, curata da Gianni Mercurio e realizzata in collaborazione con The Andy Warhol Museum di Pittsburgh, per celebrare i dieci anni dell’attività espositiva, che iniziò appunto nel 1996 con la mostra “Andy Warhol, Viaggio in Italia”, una selezione di opere provenienti esclusivamente da collezioni italiane.
Dietro la facciata delle immagini e dietro la superficie della pittura, Warhol afferma un'estetica basata sul rapporto vita- arte-morte, come viatico sotteso ad un’instancabile ricerca di appagamento esistenziale, potremmo dire alla ricerca della felicità, come emerge dalla lettura e dall’analisi delle sue opere filosofiche, cioè i libri, tra i quali possiamo citare “The Philosophy”, “From A to B”, “America”. E’ questo aspetto poco noto di Warhol che questa mostra intende approfondire, attraverso una retrospettiva di opere importanti (circa 100 dipinti), sorretta da un apparato documentario costituito di filmati, fotografie, raccolte della famosa rivista Interview, documenti in parte inediti provenienti dagli archivi sterminati del Warhol Museum. Un ampio apparato filologico che consente di meglio avvicinare la complessa personalità dell'artista di Pittsburgh scomparso all'età di 59 anni nel 1987. Quanta basta per comprendere che " Andy Warhol … about happiness" si qualifica come una delle più originali e complete rassegne a lui dedicate, resa tra l'altro possibile grazie alla partecipazione di importanti collezioni e istituzioni pubbliche europee e americane, oltre al già citato The Warhol Museum di Pittsburgh e a The Andy Warhol Foundation di New York.

12 novembre, 2006

LA CANZONE D'AMORE PIU' BELLA

Lancio questo sondaggio nella speranza che voi lettori facciate il vostro dovere!






Qual è la canzone d'amore italiana più bella?

08 novembre, 2006

DIVENTERA' UN PRINCIPE?

07 novembre, 2006

ABBRACCI GRATIS

L'iniziativa lanciata con un video su Youtube si è estesa in tutto il mondo
Abbracci gratis a ruba anche in Italia
In diverse città, tra cui Bari e Milano, alcuni giovani hanno offerto la possibilità di stringere tra le braccia passanti sconosciuti


www.regaloabbracci.it

ROMA - Prima c'era solo il segno della pace: una stretta di mano con i vicini, in chiesa, alla domenica. Ora sta prendendo piede anche un contatto più laico e caloroso: l'abbraccio per strada tra sconosciuti. L'iniziativa, "Free Hugs Campain" è stata lanciata nel 2004 ma il vero e proprio boom è arrivato nel 2006 grazie a un video che su Youtube è stato visto da più di 5 milioni di persone. (Guarda il video originale). La campagna è un esempio di quanto possa fare un semplice atto di gentilezza, realizzato da qualcuno con il solo obiettivo di far sentire gli altri meglio. Senza nessun altro fine che quello di regalare un"contatto".Il video è stato messo su YouTube il 22 settembre scorso: ad oggi è stato visto da 5.402.795 persone. Quello originale è stato registrato per le strade di Sydney. L'interprete, identificato con lo pseudonimo di Juan Mann, cammina attraverso Pitt Street Mall con un cartello con la scritta "Hugs Free". La musica del video è dei Sick Puppies, un gruppo australiano. Pian piano, l'iniziativa di Juan supera la diffidenza della gente rivelando il piacere delle persone di sentirsi abbracciate: e non rimane isolata. Alcuni uomini e donne si associano a Juan e lo aiutano a distribuire gli abbracci. Dopo un po' di tempo la polizia impone di bloccare l'iniziativa dato che Mann non ha l'assicurazione di responsabilità civile necessaria per l'attività. Mann e i suoi "soci" iniziano allora una petizione che raggiunge le 10mila firme: a questo punto le autorità se ne vanno non prima di essere abbracciate.Oggi - come riporta il sito Wikipedia - un gruppo di 11 persone condotte da un 24enne di nome "Baigu" ha cercato di lanciare un'iniziativa simile a Shanghai: l'uomo è stato trattenuto dalla polizia per un'ora dato che non aveva il permesso per radunare persone in una piazza pubblica. In Cina gli abbracci gratuiti non sono ancora ammessi dalla legge.
La web mania dei Free Hugs è sbarcata negli ultimi giorni anche in Italia: a Bari e a Milano per esempio, dove alcuni promotori dell'iniziativa si sono messi per strada con dei cartelli che offrivano per l'appunto "Abbracci gratis". Un successo: dopo qualche iniziale diffidenza il momento di calore umano offerto senza chiedere nulla in cambio è piaciuto e ha fatto proseliti. Un grande abbraccio si aggira per il mondo.


06 novembre 2006


www.corriere.it

06 novembre, 2006

...

Voglio andarmene di qui....

05 novembre, 2006

SLEEP THE CLOCK AROUND

And the moment will come when composure returns
Put a face on the world, turn your back to the wall
And you walk twenty yards with your head in the air
Down the Liberty Hill, where the fashion brigade
Look with curious eyes on your raggedy way
And for once in your life you have nothing to say
And could this be the time when somebody will come
To say, "Look at yourself, you're not much use to anyone"
Take a walk in the park, take a valium pill
Read the letter you got from the memory girl
But it takes more than this to make sense of the day
Yeah it takes more than milk to get rid of the taste
And you trusted to this, and you trusted to that
And when you saw it all come, it was waving the flag
Of the United States of Calamity, hey!
After all that you've done boy,
Im sure you're going to pay
In the morning you come to the ladies salon
To get all fitted out for The Paperback Throne
But the people are living far away from the place
Where you wanted to help, it's a bit of a waste
And the puzzle will last till somebody will say
"There's a lot to be done while your head is still young"
If you put down your pen, leave your worries behind
Then the moment will come, and the memory will shine
Now the trouble is over, everybody got paid
Everybody is happy, they are glad that they came
Then you go to the place where you've finally found
You can look at yourself sleep the clock around

Belle & Sebastian

PER OGGI

01 novembre, 2006

IL SILENZIO DELLE PAROLE

A volte le domande non servono...Ci sono situazioni in cui ci si capisce senza le parole. Basta uno sguardo, una sensazione, un brividino e ogni sfumatura diventa limpida. In quelle situazioni il silenzio parla. Parla il silenzio e mi permette così di riafferrare frammenti d'anima da rileggere, di toccare quella di chi mi sta di fronte. In quel momenti i pensieri si fermano e cerco soltanto di custodire l'istante.