mimpegnomanontroppo

27 luglio, 2006

I'M LOST WITHOUT YOU

I swear that I can go on forever again
Please let me know that my one bad day will end
I will go down as your lover, your friend
Give me your lips and with one kiss we begin
Are you afraid of being alone
Cause I am, I'm lost without you
Are you afraid of leaving tonight
Cause I am, I'm lost without you
I'll leave my room open till sunrise for you
I'll keep my eyes patiently focused on you
Where are you now
I can hear footsteps
I'm dreaming
And if you will, keep me from waking to believe this
Are you afraid of being alone
Cause I am, I'm lost without you
Are you afraid of leaving tonight
Cause I am, I'm lost without you
Are you afraid of being alone
Cause I am, I'm lost without you
Are you afraid of leaving tonight
Cause I am, I'm lost without y
ou Are you afraid of being alone
Cause I am, I'm lost without you
Are you afraid of leaving tonight
Cause I am, I'm lost without you
I'm lost without you
I'm lost without you
For You

A PRESTO BIMBE

23 luglio, 2006

SOGNANDO BECKHAM...

Il numero 11 della squadra "Orsetti..."(il resto del nome, per fortuna, non lo ricordo) impegnato nell'unico ruolo che ha avuto in TUTTE LE 24 ORE della 24h che si è tenuta in Vallarsa.


Il numero 11 con l'unico compagno della squadra che si ricordava di lui. Gli altri, compreso l'allenatore, dopo la prima partita hanno smesso di considerarlo. I sostenitori del numero 11 comunque non mancavano...



Il numero 11, con il suo sguardo alla David Beckham, ha dovuto difendersi in continuazione dagli assalti delle fan in adorazione.

Complimenti a Pietro e ai suoi 1000 cugini per l'organizzazione della 24h. Siete stati super!

NOTTEDIMEZZAESTATE



20 luglio, 2006

LOST: A RISCHIO IL SERIAL TV

Il suo ideatore J. J. Abrams lascia Abc e Disney e passa alla concorrenza: il serial potrebbe fermarsi alla terza stagione

LOS ANGELES (USA) - E ora gli appassionati tremano. Lost, la pluripremiata serie tv giunta alla fine della seconda stagione negli Usa (la prima nel nostro Paese, ma da settembre su Sky andrà in onda il seguito) rischia infatti una fine prematura. Il suo ideatore J. J. Abrams è infatti passato alla concorrrenza. La casa cinematografica Paramount ha infatti comunicato di aver concluso un accordo milionario per accaparrarsi l’autore più corteggiato degli ultimi anni. Con sommo rammarico della rete americana ABC (che lo trasmette negli Usa) e della Disney (la Touchstone television che produce il serial è un ramo della casa cinematografica regina dei cartoni animati).
L'attore Josh Holloway, uno dei protagonisti di «Lost» (Ap)
La scelta della Paramount è un tentativo di lanciare il nuovo canale tv Cw television network creato insieme alla Warner accaparrondosi quella che è considerata una delle menti più geniali della tv americana. L’accordo stipulato, dovrebbe portare alla Bad Robot, la casa di produzione di Abrams un totale di 4 milioni di dollari all’anno per i prossimi cinque anni, senza contare un ulteriore bonus di 500mila dollari a stagione. In più Abrams guadagnerà 5 milioni di dollari per il prossimo film Paramount che sarà da lui diretto (con ogni probabilità un nuovo episodio della saga di Star Trek).
Per ora l'Abc non ha fatto una piega confermando Abrams come executive producer di Lost, che, occorre ricordarlo, originariamente doveva durare 4 stagioni ma che il network Usa voleva portare a cinque. Ora però, la serie tv più seguita degli ultimi anni, rischia di morire alla terza stagione, perchè sembra difficile che Abrams possa continuare a portare, impegnato com'è su altri progetti, lo stesso livello di attenzione e di creatività finora richiesto alla storia dei sopravvissuti sull'isola misteriosa. Portare avanti poi la serie senza Abrams sembra ancora più difficile dato che tutte le principali invenzioni e i colpi di scena del serial sono opera della mente del suo autore principe. Il colpo inoltre sarebbe doppio per la Abc, visto che Abrams (che aveva iniziato con due serie cult, Felicity e Alias) ha messo in piedi per il network a stelle e strisce anche un nuovo serial "Six degrees" che promette di essere la vera grande novità della prossima stagione tv Usa.

19 luglio 2006
www.corriere.it

18 luglio, 2006

ANDIAMO AL MARE...DAI DAI DAI

EMOZIONE MAGICA


I'm a living sunset
Lightning in my bones
Push me to the edge
But my will is stone
Fools will be fools
And wise will be wise
But i will look this world
Straight in the eyes
What good is a man
Who won't take a stand
What good is a cynic
With no better plan
Reality is sharp
It cuts at me like a knife
Everyone i know
Is in the fight of their life
Take your face out of your hands
And clear your eyes
You have a right to your dreams
And don't be denied
I believe in a better way

Ben Harper

16 luglio, 2006

INDIMENTICABILI NOCCIOLINE


Charles Monroe Schulz, nato a St Paul (la città che con Minneapolis è una delle Twin Cities città gemelle del Minnesota) il 26 novembre 1922, da subito sembra destinato al fumetto. Appena nato, infatti, uno zio lo soprannomina Sparky, abbreviazione di Sparkplug, il cavallo di "Barney Google", striscia allora popolarissima (nella versione italiana, Barnabò Goggoloni o Bertoldo Scalzapolli). Così Charles diventa Sparky per tutti, nomignolo con cui firmò i suoi primi lavori e con il quale lo chiamarono sempre gli amici. L'aneddotica ci regala anche un altro stralcio di intuizione legato a un'insegnante che guardando un disegno del giovanissimo Sparky commentò: "Un giorno, Charles, sarai un artista". Molto bravo a scuola, eccelleva naturalmente in arte, amando, quasi come da copione, leggere le strisce di fumetti che apparivano sui giornali dell'epoca, augurandosi intimamente di poterne un giorno pubblicare di proprie. Quando aveva tredici anni, gli regalarono un cane bianco e nero di nome Spike, buffo e intelligente, il modello di quello che più tardi sarà Snoopy (uno Spike, brachetto alto, allampanato e dall'aria perennemente assonnata, apparirà in Peanuts impersonando il fratello di Snoopy). Frequentando le superiori, invece, strinse amicizia con un ragazzo di nome Charlie Brown, poi utilizzato nell'invenzione della figura dell'omonimo bambino. Non si sa se il carattere sia simile, ma il nome sicuramente sì.... Dopo il diploma e una breve esperienza di guerra nella Francia del 1945, viene assunto come insegnante alla Art Instruction School, una scuola di disegno per corrispondenza dove Schulz incontra numerosi giovani colleghi e trae ispirazioni e suggerimenti per i suoi futuri personaggi. Ad esempio, l'impiegata della contabilità Donna World, suo primo amore non corrisposto, gli ispirerà quel singolare personaggio fuori campo che è la ragazzina dai capelli rossi, eterna innamorata di Charlie Brown. "Sparky" spedisce così i suoi disegni a varie redazioni, finché alla fine il giornale di St. Paul decide di pubblicare alcune sue strisce. Dopo questo piccolo riconoscimento, galvanizzato, si convince a mettere insieme la sua migliore produzione e di mandarla all'United Feature Syndacate di New York. La risposta è subito positiva e Charles riceve una breve lettera con la conferma dell'interessamento. Detto fatto, si sposta a New York con l'intento di consegnare le sue strisce, poi chiamate dall'editore, con un termine inizialmente aborrito da Schulz, Peanuts (letteralmente: "noccioline", a causa della velocità e dell'insaziabilità con cui si consumavano). Presto Schulz creò una galleria indimenticabile di personaggi, oggi noti in tutto il mondo: Snoopy, Lucy, Linus, Sally, Woodstock, Schroeder e molti altri. I Peanuts debuttano quindi ufficialmente il 2 ottobre 1950, data in cui la prima striscia uscì su sette quotidiani americani. In pochi anni, però, i Peanuts divennero il fumetto più popolare del globo. I suoi personaggi vengono pubblicati su 2293 giornali di 67 paesi, comparendo in programmi di animazione, nei film per il cinema, tra diari di scuola e raccolte di fumetti (addirittura, in occasione del 40° dei Peanuts, fu ospitata a Parigi, nel Pavillon Marsan, l'ala del Louvre che accoglie il Musée des Arts Décoratifs, una mostra a lui dedicata). Nell'aprile del 1951 "Sparky" sposa Joyce Halverson ma il matrimonio dura solamente due anni. Nel 1976 ci riprova, sposando Jeannie Forsyht, un matrimonio, questo, durato per ventuno anni e che ha visto la nascita di cinque figli, diventati la principale fonte d'ispirazione per le strisce del geniale autore. I Peanuts sono dunque diventati non solo un fenomeno di culto, ma persino oggetto di studio da parte di letterati, saggisti e psicologi (indimenticabili, a proposito, le analisi di Umberto Eco, che ha acutamente scritto più volte intorno ai personaggi di Schulz), in quanto, in un modo o nell'altro, fanno riflettere su quelli che sono i piccoli problemi di tutti i bambini (e non solo) di questo mondo. In una celebre intervista ha detto: "Perché i musicisti compongono sinfonie e i poeti scrivono poesie? Lo fanno perché per loro la vita non avrebbe alcun significato se non lo facessero. Questo é il motivo per cui disegno i miei fumetti: é la mia vita". E lo dimostra il fatto che una clausola nel suo contratto prevede che i personaggi muoiano con il loro creatore. Infatti, fin dagli esordi, egli ripeteva: "Quando non potrò più disegnare, non voglio che nessuno prenda il mio posto. Charlie Brown, Snoopy, Linus, Lucy e gli altri miei personaggi usciranno di scena con me". E così é stato. Charles Monroe Schulz é morto il 13 febbraio 2000, all'età di 77 anni, colpito dal cancro, e assieme a lui sono uscite di scena anche le sue creazioni.
Un mio amico, conoscendo la mia passione per Schulz mi ha inviato questa letterina che è stata allegata all'ultima pubblicazione...Leggetela:

Cari amici,
ho avuto la fortuna di disegnare charlie brown e i suoi amici per quasi 50 anni. E' stata la realizzazione di tutte le ambizioni della mia infanzia.
Sfortunatamente non sono più in grado di mantenere il ritmo di programmazione richiesto da una strip quotidiana. La mia famiglia non desidera che i Peanuts siano continuati da un altro, per cui vi annuncio il mio ritiro.
in tutti questi anni sono stato riconoscente per la correttezza dei nostri editori e il meraviglioso sostegno e affetto espressomi dai fan del fumetto.
Charlie Brown, SnOopy, Linus, Lucy...Non potrò mai dimenticarli....


Schulz

13 luglio, 2006

MAH!

Stefy...la tua infanzia è stata completamente priva dei miti e degli eroi che popolavano l'immaginario di noi bambini.....
Non hai visto nessuno dei cartoni animati "storici"!!
Ma non finisce qui...
Mentre io facevo bicicross in giardino con una bicicletta rosa sfigata e senza freni, tu facevi la bulla insieme al tuo amichetto con la moto elettrica.
Mentre io giocavo a lavare i piatti con la cucina di Barbie (i miei tentavano già di farmi diventare una casalinga perfetta?), tu giocavi con la sua villa e la sua macchina di lusso.
Per concludere, andavi pazza per un re elefante...
Ho detto tutto!
Tanto diversa da come sei non potevi diventare...
Ah già..dimenticavo...mentre tu giocavi al dottore con il tuo vicino, io all'asilo giocavo a mamma e papà...(e forse in questo eri + sveglia tu!).

IL MIO EROE


Nonostante le mie care amiche ci tengano a sostenere che io ho avuto un'infanzia difficile priva di eroi dei cartoni animati e di giochi idioti che loro praticavano con assiduità ( vedi contadini e proprietari terrieri che martoriavano le povere braccine... o cartoni animati con protagonisti depressi, senza poi nemmeno conoscere il grande Babar re di Celestopoli, unico cartone degno di nota...) Snoopy lo ho scoperto in quegli anni ed è rimasto sempre con me.

10 luglio, 2006

Campioni del mondo


We are the champions - my friend
And we'll keep on fighting till the end
We are the champions
We are the champions
No time for losers
'Cause we are the champions
...of the world!

IL GIORNO DEI PURI


Fra venticinque anni, quando sarà adulta la generazione di ragazzi e ragazze che ancora dorme beata dopo la notte di festa per l'Italia campione, resteranno i ricordi. Un matrimonio con il riso che vola, il castello di sabbia con una bambina al mare, l'addio a un volto caro, un bel giorno al lavoro. Nell'album dei souvenir di una vita, il 9 luglio 2006 sarà gioia candida, «Quando l'Italia vinse, io...». Felicità delle maglie, gol, parate che i nostri colleghi dello sport hanno annunciato con maestria. Ma nel ricordo, scolorite tattiche, 4-4-1-1, Zidane teppista qualunque, Totti avanti, si fissa la gioia di identità e comunità.Siamo campioni perché italiani, abbiamo vinto con la grinta, la sorte e i difetti nazionali e nel Bar del Mondo abbiamo diritto di sfottò su tutti, bleus di Francia, carioca do Brasil, bianchi di Germania, malmostosi argentini. Ovunque sul pianeta Terra il passaporto bianco-rosso- verde verrà timbrato con ammirazione, «Italia Paolo Rossi», «Italia Baggio», «Italia Grosso».È sbagliato cercare in un trionfo sportivo i segni del destino. È sbagliato ma non resistiamo, non sappiamo vivere senza vaticinare il futuro, nei fondi del caffè, nel palmo di una mano, in una palla di vetro o di fibre sintetiche Teamgeist, incubo di Barthez. Bartali, Coppi e Valentino Mazzola segnano la rinascita del dopoguerra; Berruti, Rivera e la Grande Inter il boom anni 60; Bearzot l'Italia Paese globale, come la Germania '54 aveva dissolto l'ombra totalitaria e la Francia multirazziale '98 dato l'addio alla spocchia coloniale. Solo segni, mai certezze, dopo Bearzot venne il crac Prima Repubblica e dopo il mondiale a Parigi il rogo delle periferie arabe.Oggi, rauchi per i troppi «Goool! Goool!» quelle profezie ci appaiono precise e ineluttabili nella loro fragilità. Diamo sempre il meglio quando siamo alle corde, scandali, processi, meschinità. Spogliati di ogni gloria, nudi davanti a sé stessi e a un Paese di innamorati delusi, i nostri calciatori, il mister Lippi e lo staff tecnico hanno lavorato solo per il calcio.I cinici diranno che gli assi in cerca di contratto dopo il declassamento dei loro club galoppavano in vista di ingaggi. Non noi. Noi crediamo che, dopo intercettazioni, accuse, intrighi e truffe, ognuno degli azzurri sia tornato per un mese quello che era da ragazzo in periferia, quando il calcio era sogno, non racket. E giocando nel sogno ci hanno fatto innamorare.I cinici sbagliano sempre nella vita, i boss del calcio corrotto sono più ingenui dell'ultimo tifoso insonne, irriducibile in piazza con la bandiera sdrucita. La passione vince sull'imbroglio, i puri di cuore sono più efficienti dei furbi, il gioco di squadra delle persone perbene prevale su vanità, egoismi, lobby. Questa è la morale di ogni festa, all'Olympiastadion, in strada, nel tinello, effimera e indimenticabile come un replay. Lavorare insieme, con serietà, ci porta avanti nel mondo e per questo esultava ieri Napolitano, presidente gentleman. Complottare per cupidigia di clan ci ha perduto tante volte nel passato e ancora ci perderà se recidivi nel lasciarci rapire il Paese da chi «sa stare al mondo». Ora il calcio dei campioni commina le pene al calcio marcio: lo faccia con fermezza, senza vendette, in garanzia equanime di limpida rinascita per tutti.
Grazie Italia.

Gianni Riotta

10 luglio 2006

www.corriere.it

LA NOTTE DELLA STORIA

08 luglio, 2006

CONCENTRAZIONE

07 luglio, 2006

ASPETTANDO DOMENICA...

Gianna Nannini & Edoardo Bennato
(1990)


Forse non sarà una canzone

a cambiare le regole del gioco
ma voglio viverla così quest'avventura
senza frontiere e con il cuore in gola.

E il mondo in una giostra di colori
e il vento accarezza le bandiere
arriva un brivido e ti trascina via
e sciogli in un abbraccio la follia.

Notti magiche
inseguendo un goal
sotto il cielo
di un'estate italiana
e negli occhi tuoi

voglia di vincere
un'estate
un'avventura in più.

Quel sogno che comincia da bambino
e che ti porta sempre più lontano
non è una favola - e dagli spogliatoi
escono i ragazzi e siamo noi

Notti magiche
inseguendo un goal
sotto il cielo
di un'estate italiana
e negli occhi tuoi
voglia di vincereun'estate
un'avventura in più.

Notti magiche
inseguendo un goal
sotto il cielo
di un'estate italiana
e negli occhi tuoi
voglia di vincere
un'estate
un'avventura in più
un'avventura
un'avventura in più
un'avventura goal !

05 luglio, 2006

HIGH AND DRY

Two jumps in a week, I bet you think that's pretty clever don't you boy.
Flying on your motorcycle, watching all the ground beneath you drop.
You'd kill yourself for recognition; kill yourself to never ever stop.
You broke another mirror; you're turning into something you are not.
Don't leave me high, don't leave me dry
Don't leave me high, don't leave me dry
Drying up in conversation, you will be the one who cannot talk.
All your insides fall to pieces, you just sit there wishing you could still make
love
They're the ones who'll hate you when you think you've got the world all sussed
out
They're the ones who'll spit at you. You will be the one screaming out.
Don't leave me high, don't leave me dry
Don't leave me high, don't leave me dry
It's the best thing that you've ever had, the best thing that you've ever, ever had.
It's the best thing that you've ever had; the best thing you've had has gone away.
Don't leave me high, don't leave me dry
Don't leave me high, don't leave me dry

Forse sto sbagliando?
Boh...

UN'ALTRA NOTTE MAGICA

02 luglio, 2006

PER NON CONFONDERE...

Innamoramento ed eros. Non confondeteli

di Francesco Alberoni


Ci sono tante forme di attaccamento erotico-amoroso: l'attrazione erotica, l'amicizia erotica, i diversi tipi di infatuazione e infine il vero innamoramento. Ma c'è qualche sintomo inconfondibile che ci può far dire che si tratta proprio di innamoramento e non di un’altra forma di amore? Io penso di sì e ve ne faccio un ritratto. Poi vedete voi. L'innamoramento ha segni premonitori. Uno stato di inquietudine e di misteriosa attesa. Andando per la strada proviamo una strana attrazione per gli uomini o le donne che incontriamo come se cercassimo in loro qualcosa. E, talvolta, un senso di presagio, di destino. Quando incontriamo la persona di cui ci stiamo innamorando ci domandiamo chi sia veramente, se ama qualcuno, se è riamata e vorremmo che fosse solo per noi. Poi, come in una rivelazione, ci appare infinitamente bella, desiderabile. È il colpo di fulmine, la fascinazione. Questa esperienza ci resta in mente e, se la scacciamo, ritorna. Fino al momento in cui siamo certi che quella è l'unica persona al mondo che corrisponde miracolosamente alle nostre attese, come se fossimo stati fatti l'uno per l'altro e il nostro amore facesse parte dell'ordine del cosmo.
Per cui il nostro amato non può non ricambiarci. Con l'amore ricambiato abbiamo l'impressione che sia finito un periodo di prigionia in cui ci eravamo rinchiusi, per pigrizia, per passività, per paura. Ora abbiamo rotto le catene, siamo usciti all'aria, incomincia una vita nuova! Tutto attorno a noi si trasfigura, i volti delle persone sono più belli, la luce più limpida, i colori più splendenti. Ci appaiono stupende e sacre anche le cose più semplici, come mangiare insieme un panino o aspettare il nostro amato alla stazione. E vogliamo fonderci con il nostro amato non solo sessualmente, ma anche spiritualmente. Vogliamo vedere il mondo come l'ha visto da bambino, da adolescente, condividere tutto ciò che ha provato, le sue gioie, i suoi dolori, le sue sofferenze, le sue paure. Perciò ci raccontiamo le nostre vite, parliamo di tutto, rigiudichiamo tutto. E, guardando al futuro, poiché siamo certi che il nostro amore non finirà mai, cerchiamo di costruire insieme un progetto di vita in cui ciascuno realizza appieno se stesso e appieno l'altro. E se non incontriamo tutte queste esperienze? Vuol dire che non siamo innamorati, o che uno dei due non lo è o, molto più semplicemente, che stiamo vivendo un'altra forma di erotismo e di amore. Ce ne sono tante!

26 giugno 2006

01 luglio, 2006

NOTTI MAGICHE