mimpegnomanontroppo

30 gennaio, 2006

ADDIO AL ROMANTICISMO IN PILLOLE


Un Bacio è molto più di un cioccolatino.
E' un'istituzione, un simbolo di romanticismo, anche se in pillole e commerciale.
Quelle frasi dolci, nascoste sotto una carta argentata a stelle blu, sono state, e sono ancora, un oggetto del desiderio per generazioni di romantici; frammenti di una visione estrema dell'amore, senza mezze misure. L'amore assoluto di una frase come: "Amami, perchè, senza di te, niente posso, niente sono", al punto che, anche Romeo e Giulietta, se fossero vissuti ai giorni nostri, si sarebbero scambiati Baci Perugina insieme alle promesse d'amore eterno.
Peccato che, in un mondo in cui si fa sempre più fatica a sognare e si crede poco nell'amore e negli ideali in genere, anche il romanticismo da collezione della Perugina si stia adeguando.
I Baci, infatti, stanno diventando cinici (e anche un po' maschilisti!).
Non più frasi dolci ma:

"La bigamia è avere una moglie di troppo, la monogamia anche."

"Sposati: se trovi una buona moglie sarai felice; se ne trovi una cattiva, diventerai filosofo."

Evidentemente il cinismo fa vendere più del romanticismo.

EVA FUTURA

[…] La migliore amica o la peggior nemica di una donna è lei stessa, perché in fin dei conti l’unica persona sulla quale sappiamo di dover contare per tutta la vita è quella che ci portiamo dentro. Gli amici, gli amanti, i familiari, ci possono lasciare o morire, mentre, che ci piaccia o no, non potremo mai liberarci del peso del nostro ego, che non morirà finché non morirà anche il nostro corpo. Non condivido l’idea freudiana secondo la quale in ogni donna si cela una masochista, ma so che esistono modelli di autodistruzione tipicamente femminili, non ereditati geneticamente ma appresi culturalmente. Eccone alcuni esempi.

Quando non diamo l’importanza dovuta al nostro lavoro o a noi stesse. Quando pensiamo che sono più importanti le necessità degli altri che le nostre. Quando non ci sforziamo di arrivare al top delle nostre possibilità e non riusciamo a prestare al nostro lavoro la stessa attenzione o cura che dedichiamo ai nostri amanti, i nostri mariti, ai nostri figli.

Quando sviluppiamo una specie di dipendenza patologica per l’approvazione maschile e pensiamo che la nostra esistenza non abbia alcun senso senza un uomo al nostro fianco, indipendentemente dal prezzo che dobbiamo pagare per la sua compagnia. Quando ci lasciamo incantare da una concezione pericolosa dell’amore: quella che lo intende come sacrificio e che vede nella donna innamorata la redentrice del suo uomo. Quando sacrifichiamo la cosa più importante che abbiamo – la nostra autostima, la nostra consapevolezza, il nostro ego, la nostra stabilità – a un uomo: piangiamo perché non ci chiama o perché ci lascia o è infedele o perché non ci stima, e ci dimentichiamo che nessuno potrà stimarci finché noi stesse per prime non cominceremo a rispettarci.

Vittimismo, ipocrisia, svilimento del nostro valore, disprezzo per noi stesse e per le nostre simili, dipendenza nei confronti dell’amore. Queste sono le più tipiche piaghe femminili. Ma non sono inevitabili né difficili da combattere. Una donna forte si stima, si ama e cerca modelli in altre donne per imparare ad andare avanti in questa direzione giorno dopo giorno. Individuato il problema, viene definita la soluzione. Integrarsi alla cultura della passività e adattarsi alle sue regole significa degradarsi e negare la nostra pienezza, una pienezza che deve ancora realizzarsi. La strada per raggiungerla comincia e finisce con noi stesse. Perché dietro ogni grande donna c’è sempre una grande donna: lei stessa.
Dobbiamo cominciare a ficcarci in testa che il futuro è nelle nostre mani e non nelle nostre gambe.

Da EVA FUTURA di Lucìa Etxebarrìa

Nella mia vita non ci sarà più posto per persone che non valgano veramente la pena e, almeno in amore, voglio dimenticare il significato della parola accontentarsi.
Ho tante cose da realizzare (e attraverso cui realizzarmi) e poco tempo (solo una vita…) per farlo.
Da ora in avanti solo relazioni positive e tanto egoismo!

29 gennaio, 2006



La vita è abbastanza lunga per chi, come il saggio, sa vivere intensamente ogni istante. A lamentarsi della brevità della vita è invece lo stolto, poiché, in realtà, egli non domina le cose ma ne è dominato e vive in una condizione di perenne alienazione: egli non è padrone di se, né del suo tempo e paradossalmente giunge spesso alla fine della sua vita senza aver realmente vissuto.
Seneca

27 gennaio, 2006

Solo adesso lo so
Come sei
Solo adesso lo sento
Il male che fai
E a questo punto farò come se
Non ci fosse stato mai vero amore tra noi
E non ti ascolterò se mi cercherai
Non ci sei tu nei sogni,
né ora né mai Mai,
mai al mondo ti perdonerei
Non importa se vinco ma tu perderai,
vedrai


film degenerativo sotto ogni aspetto...non andatelo a vedere.


a volte piccoli gesti ti illuminano la giornata...

25 gennaio, 2006

ATTIMI IN CUI...CI PENSI

Sally cammina per la strada senza nemmeno.... ....guardare per terra Sally è una donna che non ha più voglia ....di fare la guerra Sally ha patito troppo Sally ha già visto che cosa.... "ti può crollare addosso"! Sally è già stata "punita"... per ogni sua distrazione o debolezza... per ogni "candida carezza"... "data" per non sentire....l'amarezza! senti che fuori piove senti che bel rumore... Sally cammina per la strada sicura senza pensare a niente! ....ormai guarda la gente con aria indifferente... ....sono lontani quei "momenti"... quando "uno sguardo" provocava "turbamenti".. quando la vita era più facile... e si potevano mangiare anche le fragole.... perché la vita è un brivido che vola via è tutt'un equilibrio sopra la follia.... ..........sopra follia! senti che fuori piove senti che bel rumore... Ma forse Sally è proprio questo il senso...il senso... del tuo "vagare"... forse davvero ci si deve sentire.... alla fine....un Po' male!.... Forse alla fine di questa "triste storia" qualcuno troverà il coraggio per affrontare "i sensi di colpa"... e CANCELLARLI da questo "viaggio".... per vivere davvero ogni momento..... con ogni suo "turbamento"!.... e come se fosse l'ultimo! Sally cammina per la strada..."leggera"... ormai è sera... "si accendono le luci dei lampioni"... "tutta la gente corre a casa davanti alle televisioni".. ed un pensiero le passa per la testa "forse la vita non è stata tutta persa"... forse qualcosa "s'è salvato"!!... forse davvero!...non è stato "poi tutto sbagliato"! "forse era giusto così!?!".... ........eheheheh!......... forse ma forse ma si.... cosa vuoi che ti dica io senti che bel rumore

SENZA RIMPIANTI


... Pregherò affinché tu possa avere tutto ciò che vuoi
soldi macchine e una donna al giorno
e la possibilità di avere tutto e subito
senza aver bisogno di essere mai perdonato
I say fuck you.. you will never know what' s goin' on with my mind
so you better watch out.

Non reagisci più e hai lo sguardo spento
stai sudando freddo e parli al vento
non fai più il superbo
né l' onnipotente
la tua voce incerta ti tradisce.

Asseconderò ogni tua perversa inclinazione
proverò ad interpretare ogni tuo malumore
sarò pronta accanto a te quando verrà il momento
quando il tempo ti restituirà quello che hai dato....

I say fuck you..you will never know what's goin' on with my mind
so you better watch out...

Senza rimpianti per te che non mi hai dato niente,
niente che possa essere ricordato.


Paola Turci

Mani Giunte

E POI DICONO CHE LA PARITA' E' STATA RAGGIUNTA...

Donne che lavorano
(tra i 15 e i 64 anni, in percentuale sul totale di donne, 2004)
Unione europea a 25 55,7
Italia 45,2
Grecia 45,2
Spagna 48,2
Francia 57,4
Germania 59,2
Austria 60,7
(tra i 55 e i 64 anni, in percentuale sulla popolazione femminile della stessa età, 2004)
Unione europea a 25 31,7
Austria 19,3
Italia 19,6
Germania 33,0
Francia 33,8
Gran Bretagna 47,0
Donne in Parlamento
(percentuale delle elette alla Camera dei deputati nelle elezioni del quadriennio 1999-2003)
Italia 11,5
Francia 12,2
Irlanda 13,3
USA 14,3
Gran Bretagna 17,9
Portogallo 18,1
Spagna 28,3
Germania 32,2
Svezia 45,3
Donne al governo
(percentuale femminile negli esecutivi nazionali)
Italia 10,30
Portogallo 15,46
Irlanda 18,75
Spagna 21,43
Francia 21,43
Austria 25,0
Germania 27,27
Svizzera 28,57
Gran Bretagna 32,57
Donne al Parlamento europeo
(numero di elette nel 1998)
Portogallo 6
Austria 8
Italia 10
Olanda 11
Spagna 20
Gran Bretagna 21
Francia 35
Germania 38
Fonti: Eurobarometer, Survey on Europeans 'partecipation in cultural activities; Ministero delle Pari opportunità.


VADO PUNTO E A CAPO COSÌ

SPEGNERO’ LE LUCI E DA QUI SPARIRAI

POCHI ATTIMI

OLTRE QUESTA NEBBIA

OLTRE IL TEMPORALE

C’E’ UNA NOTTE LUNGA E LIMPIDA,

FINIRA’

20 gennaio, 2006

Match point

...a volte l'uomo ha paura di ammettere che nella vita ci vuole fortuna..

Il genio di Woody Allen torna dietro la macchina da presa, portando in scena un thriller dove confluiscono passione,ambizione e ossessione, il tutto ben manovrato dai fili della fortuna.Un film da non perdere che lascia un segno attraverso una metafora sulla vita: c'’è un momento in una partita di tennis in cui la pallina tocca il nastro della rete e rimane sospesa in aria. Allora è il destino, o la fortuna che dir si voglia, a farla cadere o da una parte o dall’altra del campo decretando la sconfitta o la vittoria di uno dei giocatori.

Insegnamento

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia il colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce..Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero sul bianco e i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti a un errore e ai sentimenti.. Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.. Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare, chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna, o della pioggia incessante.. Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce..Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.. Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
Pablo Neruda

16 gennaio, 2006

MEDITAZIONE



Un Sadhu indiano (religioso indù) pratica yoga su un albero ad Allahabad prima di immergersi nel fiume sacro Sangam, dove confluiscono il Gange, lo Yamuna e il Saraswati

15 gennaio, 2006

14 gennaio, 2006

L'OCA D'ORO


Oggi voglio pubblicare questo breve racconto dei fratelli Grimm che mi leggeva sempre la mia nonna quando ero piccola...

C' era un uomo che aveva tre figli, il più giovane lo chiamavano lo Sciocco ed era disprezzato e deriso in ogni occasione.Accadde che il maggiore andò nel bosco a far legna e prima di uscire di casa la madre gli diede una bella frittata e una bottiglia di vino per calmare la fame e la sete. Arrivato nel bosco, incontrò un omino, tutto grigio, che lo salutò e gli disse:“Dammi un pezzettino della tua frittata e fammi bere un goccio di vino. Ho tanta fame e tanta sete”.Il figlio furbo rispose: “Se ti dò la mia frittata e il mio vino non ne ho per me. Vattene per la tua strada”. Abbandonò l’omino e se ne andò.Quando cominciò a tagliare un albero, non passò molto tempo, sbagliò il colpo e si ferì con l’ascia ad un braccio. Così dovette tornare a casa a farsi fasciare. Questo era il castigo dell’ometto. Il secondo figlio, anche lui se ne andò nel bosco e la madre gli diede, come all’altro, una frittata e una bottiglia di vino. Anch’egli incontrò l’omino vecchio e grigio, che gli chiese un pezzo di frittata ed un sorso di vino. Ma anche il secondo figlio parlò in maniera molto ragionevole:“Quello che do a te, mi manca, vattene per la tua strada”.Lasciò l’omino e continuò il suo cammino. La punizione non tardò, dopo aver dato un paio di colpi all’albero, si ferì ad una gamba e dovette essere portato a casa.Allora lo Sciocco disse: “Padre, lasciami andare nel bosco a far legna”.Il padre rispose: “I tuoi fratelli si sono fatti male, lascia stare, tanto tu non sai far niente”.Ma lo Sciocco tanto pregò, che il padre finì col dirgli:“Và pure, imparerai a tue spese”. La madre gli diede una focaccia, fatta con acqua e cotta nella cenere e, per giunta, una bottiglia di birra acida. Quando arrivò nel bosco, anche lui incontrò l’omino vecchio e grigio che lo salutò dicendo:“Dammi un pezzo della tua focaccia e un sorso della tua bottiglia, ho fame e sete”.Lo Sciocco rispose: “Ho solo una focaccia che sa di cenere e birra acida, ma se ti va bene, sediamoci e mangiamo”.Si sedettero e quando lo Sciocco tirò fuori la sua focaccia cotta nella cenere, trovò una bella frittata e la birra acida era diventata del buon vino. Mangiarono e bevvero, poi l’omino disse: “Poiché hai buon cuore e volentieri dividi il tuo con gli altri, voglio fare la tua fortuna. Là c’è un vecchio albero, abbattilo e nelle sue radici troverai qualcosa”.Così detto, se ne andò. Lo Scioccò andò lì, abbatté l’albero e quando questo cadde, nelle radici trovò un’oca dalle piume tutte d’oro. La tirò fuori, la prese con sé e andò in un’osteria dove voleva pernottare. L’oste aveva tre figlie, videro l’oca, erano curiose di sapere che uccello meraviglioso fosse e, volentieri, avrebbero preso una piuma d’oro.La maggiore pensò: “Ci sarà pure una possibilità per avere una piuma”.E quando lo Sciocco uscì, afferrò l’oca per le ali, ma mani e dita rimasero appiccicate.Poco dopo arrivò la seconda e non aveva altro pensiero se non quello di procurarsi una piuma, si avvicinò, ma non appena ebbe toccata la sorella, rimase attaccata.Poi venne la terza a reclamare la piuma, e le altre due gridavano:“Stà lontana, in nome del cielo, stà lontana!”.Ma lei non capiva perché mai dovesse stare lontana e pensò: “Se loro sono insieme, posso starci anch’io!”.Si avvicinò di corsa e, non appena ebbe toccato le sorelle, rimase attaccata. Così dovettero trascorrere la notte con l’oca.Il mattino dopo lo Sciocco prese in braccio l’oca e se ne andò senza curarsi delle tre ragazze che c’erano attaccate. Quelle erano costrette a corrergli dietro, a sinistra e a destra, dove lo portavano le gambe.In mezzo ai campi incontrò il parroco che, vedendo quella processione, disse:“Vergognatevi, ragazze scostumate, vi pare bello correr dietro a un giovanotto attraverso i campi!”.Così detto, prese per mano la più giovane perché si fermasse. Non l’aveva nemmeno sfiorata, che rimase attaccato e dovette anche lui correr dietro a loro. Poco dopo arrivò il sacrestano e vide il parroco che stava seguendo tre ragazze. Si meravigliò e gridò:“Ehi, signor parroco, dove andate così in fretta? Non dimenticatevi che oggi abbiamo ancora un battesimo”.Lo rincorse, lo afferrò per una manica e rimase attaccato anche lui. Mentre tutti i cinque trottavano in fila, dal campo arrivarono due contadini con le zappe in mano e il parroco li chiamò e li pregò di liberarli.I contadini avevano appena sfiorato il sagrestano, e anche loro rimasero attaccati. Così erano in sette a correr dietro allo Sciocco con l’oca.Arrivarono in una città dove regnava un re, che aveva una figlia tanto seria, che nessuno riusciva a farla ridere. Perciò il re aveva stabilito di darla in sposa soltanto a chi fosse riuscito a farla ridere.Quando lo Sciocco lo seppe, si presentò con l’oca e tutto il seguito davanti alla principessa. Quando ella vide i sette che correvano sempre in fila, uno dietro l’altro, incominciò a ridere così forte che non la smetteva più.Allora lo Sciocco la chiese in moglie, ma al re non piaceva il genero e gli fece un mucchio di difficoltà e disse che prima doveva portargli un uomo capace di bere tutto il vino che aveva in cantina.Lo Sciocco pensò che l’omino grigio avrebbe potuto aiutarlo, andò nel bosco e là, dove aveva abbattuto l’albero, vide un uomo seduto con la faccia triste.Lo Sciocco chiese che cosa gli portasse tanto dolore.“Ho tanta sete”, disse l’uomo “e non ho da bere abbastanza, ho vuotato una botte di vino e non è stata che una goccia su una pietra rovente.”Lo Sciocco disse: “Posso aiutarti io, vieni con me e la tua sete sarà calmata”. Lo portò in cantina dal re, l’uomo si gettò sulle grosse botti e bevve, bevve tanto che gli facevano male le reni. Prima della fine della giornata la cantina era vuota. Lo Sciocco richiese la fanciulla in sposa, ma il re s’arrabbiò, perché un uomo così volgare, che tutti chiamavano lo Sciocco, gli avrebbe portato via la figlia. Così pose altre condizioni: doveva portargli un uomo in grado di mangiare una montagna di pane.Lo Sciocco tornò nel bosco, nello stesso posto era seduto un uomo che stringeva la cintura e con faccia burbera diceva:“Ho mangiato tutta un’infornata di panini, ma a questa fame non bastano. Il mio stomaco è vuoto e non mi resta che tirar cinghia se non voglio morir di fame”. A queste parole lo Sciocco disse, tutto contento: “Alzati e vieni con me, ti sazierai.”Lo portò a corte, dove il re aveva ordinato di raccogliere tutta la farina del regno e di cuocere un’enorme montagna di pane.L’uomo del bosco vi si mise davanti, incominciò a mangiare, e in un giorno tutta la montagna era sparita. Lo Sciocco chiese nuovamente la sposa, ma il re cercò un’altra scusa e domandò una nave che andasse per terra e per mare.“Se ce la fai”, disse, “avrai subito mia figlia in sposa”.Lo Sciocco tornò nel bosco, trovò il vecchio omino grigio, al quale aveva dato la sua frittata. L’omino gli disse: “Ho mangiato e bevuto per merito tuo, e ora ti darò anche la nave. Faccio questo perché tu sei stato generoso con me.”Allora gli diede la nave che va per terra e per mare e quando il re la vide, non poté fare a meno di dargli la figlia.Le nozze furono celebrate e, alla morte del re, lo Sciocco ereditò il regno e visse a lungo felice con la sua sposa.

Wilhelm e Jacob Grimm

13 gennaio, 2006

VA DOVE TI PORTA IL CUORE


E quando poi davanti a te si apriranno tante strade
e non saprai quale prendere,
non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta.
Respira con profondità fiduciosa con cui hai respirato
il giorno in cui sei venuta al mondo,
senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora.
Stai ferma in silenzio e ascolta il tuo cuore…
Poi quando ti parla, alzati e va dove lui ti porta"

Susanna Tamaro

11 gennaio, 2006



Uno si costruisce grandi storie, questo è il fatto, e può andare avanti anni a crederci, non importa quanto pazze sono, e inverosimili, se le porta addosso, e basta. Si è anche felici, di cose del genere. Felici. E potrebbero non finire mai. Poi, un giorno, succede che si rompe qualcosa, nel cuore del gran marchingegno fantastico, tac, senza nessuna ragione, si rompe d'improvviso e tu rimani lì, senza capire come mai tutta quella favolosa storia non ce l'hai più addosso, ma davanti, come fosse la follia di un altro, e quell'altro sei tu.

(da "Oceano Mare")
Alessandro Baricco

10 gennaio, 2006


"La gente vive per anni e anni, ma in realtà è solo in una piccola parte di quegli anni che vive davvero, e cioè negli anni in cui riesce a fare ciò per cui è nata. Allora, lì, è felice. Il resto del tempo è tempo che passa ad aspettare o a ricordare."
Alessandro Baricco

09 gennaio, 2006



Ciò che non mi distrugge, mi rende più forte.

F.Nietzsche


1 min 39.14 secondi

08 gennaio, 2006

TURN AROUND...

Bonnie Tyler

BASTA FEBBRE!

07 gennaio, 2006

5 STRANE ABITUDINI

5 STRANE ABITUDINI

Fin da quando ero piccola non riesco ad addormentarmi se la mia stanza non è sufficientemente in ordine, ma soprattutto non c’è almeno una piccola luce.

Non riesco a partire per una vacanza se non porto con me quattro cose fondamentali per la mia tranquillità; crema per le mani, burrocacao, candele profumate e una piccola amaca… ( qualsiasi sia la meta, pure in alta montagna senza la mia amaca non mi sento apposto…) Non ridete!

Annotare su un vecchio moleskine tutte le cose che mi piacciono…pagine e pagine di grandi piaceri…Prometto che un giorno, se troverò il coraggio, ne pubblicherò un piccolo estratto.

Comprare ogni anno, all’inizio di dicembre, un calendario dell’avvento preferibilmente con cioccolata di pessima qualità, aprire ogni mattina la casellina e regalare l’ottimo cioccolatino al mio cane che apprezza sempre.

Fare un giro di vetrine della mia città a notte fonda, preferibilmente dopo una serata alquanto impegnativa, trovare qualcosa di fantastico e fiondarsi il giorno successivo, in orario di apertura, ad acquistarlo.

Fatalmente indico (ed autorizzo a maledirmi) per continuare l'elenco delle "cinque strane abitudini":
www.fotoperte.ilcannocchiale.it, www.grisoblog.mytrento.it , www.fermatelapioggia.blogspot.com (per massie)Regolamento: Il primo giocatore di questo gioco inizia il suo post con il titolo “CINQUE STRANE ABITUDINI” e le persone che vengono invitate a scrivere sul loro blog a proposito delle loro strane abitudini devono anche indicare chiaramente questo regolamento. Alla fine del post dovrete scegliere cinque nuove persone da indicare e linkare il loro blog o web journal. Non dimenticare di lasciare un commento nel loro blog che dice “SEI STATO SCELTO” (se accettano commenti) e comunicategli anche di leggere il vostro. Ecco le mie strane abitudini…

06 gennaio, 2006


Auguri befane!!!


"Quando tu guarderai il cielo, la notte , visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere!"
Il piccolo principe

05 gennaio, 2006

RISVEGLIO

Vorrei essere sempre per te,
vita, come il fiore, che durante la notte
dal sogno infinito di tesori
delle sue foglie chiuse,dona, in un momento,
aprendosi col giorno,tutta l'essenza del suo sogno!
Juan Ramon Jimenez

WISH YOU WHERE HERE

So, so you think you can tell
Heaven from Hell, blue skies from pain.
Can you tell a green field from a cold steel rail?
A smile from a veil?
Do you think you can tell?
And did they get you trade your heroes for ghosts?
Hot ashes for trees?
Hot air for a cool breeze?
Cold comfort for change?
And did you exchange a walk on part in the war for a lead role in a cage?
How I wish, how I wish you were here.
We're just two lost souls swimming in a fish bowl,
year after year,
running over the same old ground.
What have we found?
The same old fears,
wish you were here.
Pink Floyd


When I was a little boy I used to wonder
Just how old you'd have to be to feel good
Now I've seen a thousand girls but I still wonder
Cause they just don't make sense to me God knows
I've tried I've tried to be the unpredictable one
I've tried to be the friend that they could rely on
I've still got none Got nothing at all
And so I fall into the open Just singing out your name
And when I'm done, crashed and maimed
I hope that's where you'll find me
Got none Robert Post

04 gennaio, 2006



...la vita è una lotteria gigante dove si vendono solo i biglietti vincenti. Tu che stai leggendo questo libro sei uno di questi biglietti. Lucky you!

La ragazza delle arance
Jostein Gaarder


Mi è stato regalato questo libro, appuntato da penieri speciali, da una persona altrettanto speciale...a cui voglio dire di volerle tanto tanto bene.

KASHMIR DIMENTICATO


Troppo spesso si dimentica...L'immagine è tratta da una delle inchieste fotografiche sviluppate nel libro: «Kashmir, terremoto dimenticato».

NEW 7 WONDERS





Un gigantesco sondaggio globale per scegliere la nuove Sette Meraviglie del mondo. Lo propone una fondazione culturale privata, la «New 7 Wonders Foundation». Si tratta di un'organizzazione, nata nel 2001 per volontà dell’avventuriero svizzero Bernard Weber, che raccoglie fondi destinati al restauro di monumenti sparsi per tutto il pianeta. Attualmente, tra i progetti in cantiere, annovera quello della ricostruzione dei Buddha di Bamiyan, distrutti pochi anni fa dai talebani nella loro furiaiconoclasta. In attesa di rivederli in piedi, però, fa più notizia la proposta della fondazione di stilare una nuova classifica delle Sette Meraviglie del mondo, affidando la scelta a un gigantesco voto popolare. Il numero sette ha una grande valenza magica nella cultura Mediterranea e Occidentale: si va dai sette Sacramenti ai sette peccati capitali, dai sette nani della favola di Biancaneve alle Sette Meraviglie del mondo antico: le scelsero il poeta Antipatro di Sidone e il matematico Filone di Bisanzio, che avevano anche la possibilità di poterle vedere tutte, cosa possibile solo tra il 250 e il 226 a.C. Oggi restano in piedi solo le Piramidi di Giza; le altre sei Meraviglie sono tutte andate perdute. La «New 7 Wonders Foundation» propone di sceglierne altre sette, e l’iniziativa è condivisibile per una serie di motivi: innanzitutto, rispetto ai tempi di Antipatro e Filone sei delle «vecchie» Meraviglie non esistono più; inoltre, nel frattempo ne sono nate di nuove e altrettanto o maggiormente mirabolanti, e soprattutto l’Homo Occidentalis è entrato in contatto con le bellezze artistiche sparse per i cinque continenti. La scelta delle nuove Sette Meraviglie non spetterà più all’insindacabile giudizio di un poeta e un matematico. La «New 7 Wonders Foundation» aveva già lanciato una campagna nell’anno appena trascorso per scegliere con voto popolare le 77 (doppio 7, guarda caso) opere preferite dalla gente. Si potevano votare solo creazioni della mano dell’uomo completate entro il 2000 e in buono stato di conservazione. Il sondaggio è stato chiuso il 24 dicembre scorso. Una commissione di esperti, capeggiata dall’ex direttore generale dell’Unesco Federico Mayor Zaragoza e formata, tra gli altri, da celebri architetti come César Pelli (creatore delle Torri Petronas a Kuala Lumpur) e Tadao Ando, ha snellito la lista dei 77, scegliendo una lista di 21 opere o siti archeologici rivelata a Capodanno e che sarà nuovamente sottoposta a voto popolare (via Internet e via telefono). Il 1 gennaio 2007 (anno che giustamente finisce con la magica cifra) il mondo conoscerà le «nuove» Sette Meraviglie. Non bisogna pensare che le prime 21 classificate nella prima fase di voto popolare coincidano con quelle scelte dagli esperti contattati dalla «New 7 Wonders Foundation». In gran parte sì, ma non sempre. La Torre di Pisa, infatti, è giunta settima tra i monumenti preferiti dai votanti (secondo fra i monumenti italiani dopo il Colosseo), ma non è entrata a far parte del «club delle 21». Per la cronaca, le prime cinque Meraviglie votate dalla gente sono state la Grande Muraglia cinese, il tempio Potala a Lhasa (Tibet), il Taj Mahal (India), il Colosseo e le piramidi di Chichén Itzá (Messico). Il tempio Potala non è poi stato scelto dalla giuria di esperti, a differenza degli altri monumenti citati. Per la cronaca, al 77mo posto si è piazzato il Canale di Panama. Il nostro Paese, che pure, statistiche dell’Unesco alla mano, vanta il maggior patrimonio artistico a livello mondiale, esce con le ossa rotte dal duplice sondaggio, sia in quello delle 77 meraviglie scelte dalla gente (Colosseo, quarto, Torre di Pisa, settima, Palazzo Ducale di Venezia, 26mo, Basilica di San Pietro solo 61ma, al di sotto persino dello Stadio Olimpico di Monaco e della ruota panoramica London Eye!), sia soprattutto in quello delle 21 scelte dagli esperti, dove vanta il solo Colosseo. Il gruppo di «mirabilia» escluse dalle 21 selezionate per il sondaggio finale e persino dalle 77 pre-selezionate potrebbe far gridare allo scandalo: da Piazza San Marco a Venezia al Duomo di Milano, dalla Moschea Blu di Istanbul alle tombe di Abu Simbel in Egitto, dagli scavi di Pompei a quelli di Axum in Etiopia. Tra le bellezze più votate dalla gente, ma bocciate dagli esperti, si contano esclusioni eccellenti quali la Città Proibita a Pechino, la Cappella Sistina, la reggia di Versailles, il Parlamento di Westminster, le case di fango di San’a nello Yemen. E se tra le 7 Meraviglie «originali» si annoveravano due statue (quelle di Zeus a Olimpia e il Colosso di Rodi), tra le 21 selezionate dagli esperti la Statua della Libertà a New York, il Cristo Redentore di Rio de Janeiro e i Moai dell’Isola di Pasqua sono state preferite al David di Michelangelo, nemmeno entrato nel gruppo delle 77 opere più votate dalla gente. Polemiche a parte, per il momento non ci resta che aspettare il verdetto (ed eventualmente contribuirvi) tra un anno scarso. Constatando però che centinaia di milioni di internauti cinesi e indiani potrebbero far cadere piogge di voti sui loro «rappresentanti in gara», Grande Muraglia e Taj Mahal.

PERCHE' CI SERVONO CAPITANI CHE NON LASCINO LA NAVE

di Francesco Alberoni

C'è gente che ha senso di responsabilità e altra che ne è totalmente priva. Qualcuno oggi ne fa l'elogio sostenendo che in un mondo come il nostro, dove non ci sono più solide credenze religiose e ideologiche, ciascuno deve cercare solo di stare bene, di guadagnare e di divertirsi.Invece io sono convinto che esistono delle qualità morali fondamentali per la vita di tutte le società. Fra queste il senso di responsabilità. E' giusto parlarne all'inizio del nuovo anno.Il senso di responsabilità è un senso del dovere che ti spinge a occuparti del benessere delle persone che dipendono da te perché occupi una certa carica o perché hai preso con loro un impegno o semplicemente perché hanno bisogno e si affidano al tuo aiuto. E' perciò una forma di generosità, di altruismo, di dedizione. Ma non è un impulso, uno slancio generoso occasionale, mosso dalla pietà o dalla commozione. E' qualcosa che permane anche quando l'altro non è presente, anche quando non provi pietà per lui, anche se non lo ami. Il padre e la madre si sentono responsabili del benessere dei propri figli perché li amano, gioiscono delle loro gioie e soffrono dei loro dolori.Diverso il caso dell'imprenditore che lotta per salvare la sua impresa. Egli può farlo solo per sé, per egoismo, ma può anche farlo per senso di responsabilità verso le migliaia di dipendenti che rischiano il posto di lavoro. Non si può dire che li ami, ma considera suo dovere prendersene cura. Perfino in guerra c'è una differenza abissale fra il comandante responsabile e quello irresponsabile. Hitler ordinando ai suoi di «resistere fino alla morte» ha fatto massacrare le sue truppe migliori. Una delle grandi risorse dell'esercito americano è di correre immediatamente in soccorso al ferito che non si sente mai abbandonato. Il senso di responsabilità richiede continua vigilanza, attenzione e la capacità di prevedere razionalmente il futuro.Il miglior genitore non è quello che dice sempre sì al figlio, ma quello che si preoccupa di formarne il carattere. Il capo responsabile è quello che prevede in anticipo i pericoli e cerca di prevenirli. E, quando si trova in mezzo alla bufera, non scappa, resta in mezzo ai suoi soldati, li rincuora mentre cerca ogni mezzo per portarli in salvo. Per questo chi ha un forte senso di responsabilità deve avere una grande forza d'animo, stringere i denti e resistere alla tentazione di fuggire. Il capitano è l'ultimo a lasciare la sua nave che affonda.

02 gennaio 2006
Pubblico & Privato
Corriere della Sera

03 gennaio, 2006

STORIELLA INDIANA

Dedica due minuti a questa lettura, è molto bella.
Prima di leggerla, sappi che non è una cretinata, e che soltanto le persone che hanno davvero un animo nobile e semplice possono veramente apprezzarla... adesso, se sei sicuro di te, leggi!

STORIELLA INDIANA
Il mio amico aprì il cassetto del comodino di sua moglie e ne estrasse un pacchetto avvolto in carta di riso.
Questo, disse, non è un semplice pacchetto, è biancheria intima". Gettò la carta che lo avvolgeva e osservò la seta squisita e il merletto. "Lo comprò la prima volta che andammo a NewYork ,8 o 9 anni fa". "Non lo usò mai. Lo conservava per 'un'occasione speciale'." "Bene. Credo che questa sia l’occasione giusta. Si avvicinò al letto e collocò il capo di biancheria vicino alle altre cose che avrebbe portato alle pompe funebri. Sua moglie era appena morta. Girandosi verso di me disse: "non conservare niente per un'occasione speciale, ogni giorno che vivi è un'occasione speciale.
" Sto ancora pensando a queste parole ed a come hanno cambiato la mia vita.
Adesso leggo di più e pulisco di meno. Mi siedo in terrazzo e ammiro il paesaggio,senza fare caso alle erbacce del giardino.
Passo più tempo con la mia famiglia e gli amici e meno tempo lavorando.
Ho capito che la vita deve essere un insieme di esperienze da godere, non per sopravvivere.
Ormai non conservo nulla. Uso i miei bicchieri di cristallo tutti i giorni.
Metto l’abito nuovo per andare al supermercato, se decido così e ne ho voglia.
Ormai non conservo il mio miglior profumo per feste speciali, lo uso ogni volta che voglio farlo.
Le frasi 'un giorno...' e 'uno di questi giorni ' stanno scomparendo dal mio vocabolario.
Se vale la pena vederlo, ascoltarlo o farlo adesso.
Non sono sicuro di cosa avrebbe fatto la moglie del mio amico,
se avesse saputo che non sarebbe stata qui per il domani che tutti prendiamo tanto alla leggera.
Credo che avrebbe chiamato I suoi familiari e gli amici intimi.
Magari avrebbe chiamato alcuni vecchi amici per scusarsi e fare la pace per una lite passata.
Mi piace pensare che sarebbe andata a mangiare cibo cinese, il suo preferito.
Sono queste piccole cose non fatte che mi infastidirebbero, se sapessi che le mie ore sono contate.
Infastidito perché smisi di vedere buoni amici con i quali mi sarei messo in contatto 'un giorno '.
Infastidito perché non scrissi certe lettere che avevo intenzione di scrivere 'uno di questi giorni '.
Infastidito e triste perché non dissi ai miei fratelli e ai miei figli, con sufficiente frequenza, quanto li amo.
Adesso cerco di non ritardare, trattenere o conservare niente che
aggiungerebbe risate ed allegria alle nostre vite. Ogni giorno dico a me stesso che questo è un giorno speciale. Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto...è speciale.

Se hai ricevuto questo messaggio, è perché qualcuno ti vuole bene e perché
ci sono persone alle quali probabilmente tu vuoi bene.
Se sei troppo occupato per prenderti alcuni minuti per mandarlo ad altre persone
e dici a te stesso che lo spedirai "uno di questi giorni“. Quel giorno può essere molto lontano,
o può non arrivare mai.
Questo TANTRA è arrivato dall'India. Che tu sia o no superstizioso,
concediti alcuni minuti per leggerlo. Contiene messaggi molto utili per l'anima.

E' un TOTEM
TANTRA NEPALESE
PER LA BUONA FORTUNA.
Ha già fatto il giro del mondo dieci volte.

ISTRUZIONI PER LA VITA:
Mangia molto riso integrale dai alla gente più di quello che si aspetta e fallo con gusto.
Memorizza la tua poesia preferita non credere in tutto quello che ascolti.
Non spendere tutto quello che possiedi e non dormire quanto vorresti.
Quando dici "ti amo", dillo sul serio...
quando dici "mi dispiace", guarda negli occhi la persona.
Mantieni un fidanzamento almeno sei mesi prima di sposarti.
Se credi nell'amore a prima vista, non prenderti gioco mai dei sogni degli altri.
Ama profondamente e appassionatamente.
Puoi uscirne ferito, però è l'unico modo di vivere la vita completamente.
Puoi uscirne ferito, però è l'unico modo di vivere la vita completamente.
Non offendere non giudicare gli altri per i loro parenti, parla lentamente, ma pensa con rapidità.
Se qualcuno ti fa una domanda alla quale non vuoi rispondere,
sorridi e chiedigli: 'perché vuoi saperlo?'
Ricorda che il più grande amore, come i maggiori successi, comporta i maggiori rischi.
Chiama la mamma e dì "salute!" quando qualcuno starnutisce.
Quando perdi, non perdere la lezione, ricorda le tre "R":
Rispetto verso te stesso;Rispetto verso gli altri;
Responsabilità per tutte le azioni.
Non permettere che un piccolo disguido danneggi una grande amicizia.
Quando ti rendi conto che hai commesso un errore, correggilo immediatamente.
Sorridi quando rispondi al telefono, chi ti chiama potrà sentirlo della tua Voce.
Sposati con una persona cui piaccia conversare...quando sarete anziani, la vostra abilità nel conversare sarà più importante di qualsiasi altra cosa.
Passa un po' di tempo in solitudine, apri le braccia al cambiamento, però non disfarti dei tuoi valori.
Ricorda che il silenzio è, a volte, la migliore risposta.
Più tardi, quando sarai vecchio e ricorderai il passato, vedrai come la potrai godere per la seconda volta.
Abbi fiducia in Dio, ma chiudi bene la tua auto.
Un atmosfera amorosa in casa è importante.
Fai tutto il possibile per creare un ambiente tranquillo e armonioso.
In caso di disaccordo con i tuoi cari, dai importanza alla situazione presente, non rinvangare il passato.
Leggi fra le righe e condividi le tue conoscenze. E' un modo per ottenere l’immortalità.
Sii gentile con il pianeta.
Non interrompere mai qualcuno che ti sta mostrando affetto.
Fatti i fatti tuoi.
Non fidarti di chi non chiude gli occhi quando ti bacia.
Una volta all'anno visita un luogo nel quale tu non sia mai stato.
Se guadagni molto denaro, mettilo a disposizione per aiutare gli altri quando sei ancora in vita
Questa è la maggiore soddisfazione che la ricchezza ti possa dare.
Ricorda che non ottenere quello che vuoi, a volte, è un colpo di fortuna.
Impara tutte le regole e poi infrangine qualcuna.
Ricorda che la migliore relazione è quella in cui l'amore fra due persone è più grande della necessità che hanno una per l'altra.
Giudica il tuo successo in relazione a ciò a cui dovresti rinunciare per ottenerlo.
Abborda l'amore e la cucina con un certo temerario abbandono.

02 gennaio, 2006

IL PAESE DEI VINCOLI

Trasporti, lavori pubblici e pregiudizi
Il paese dei vincoli
di Alberto Ronchey

Gli ostacoli contro l'avvio a soluzione di problemi fondamentali per l'economia italiana, oramai, risultano sempre più clamorosi e visibili. Al di là delle mancate privatizzazioni competitive, due questioni primeggiano fra le altre. Si tratta di vincoli gravosi, come l'arretratezza delle infrastrutture civili e la precarietà delle forniture d'energia elettrica oltre tutto dipendenti dalle costose importazioni petrolifere.Contro le opere pubbliche infrastrutturali, dopo decenni di ritardi, si moltiplicano contestazioni e complicazioni. L'alta velocità ferroviaria Torino-Lione in Val di Susa è materia di persistenti agitazioni, guidate dai sindaci no-Tav, anche se l'impresa fa parte d'un piano imponente come il «corridoio europeo» Lisbona- Kiev. Il Mose che deve proteggere Venezia dalle acque alte rimane oggetto di prolungate controversie non solo sui finanziamenti dell' opera, ma sulla sua efficacia se i livelli del mare tenderanno a innalzarsi ancora nei prossimi tempi. Dinanzi a simili casi, l'umore pubblico appare discorde considerando ragioni e torti opinabili.Ma insorgono contestazioni su quasi tutto, centrali a metano come quella di Brindisi, nuove linee delle metropolitane a Roma e a Milano, tangenziali e gallerie vicine agli abitati o a qualche villa di persone influenti. Controversie anche su impianti destinati al riciclaggio che dovrebbero sostituire le discariche oggi alla mercè d'ogni ecomafia, mentre per assurdo treni pieni di rifiuti vanno in Germania. Fra le cause di numerose conflittualità prevalgono interessi particolari, pregiudizi municipali, estremismi ecologici, diffuse permissività verso proteste che bloccano strade o ferrovie, indulgenze clientelari e così avanti.A volte, l'impostazione dei lavori pubblici è davvero discutibile. Ma è anche mancata, spesso, una tempestiva e persuasiva divulgazione delle maggiori necessità nazionali rispetto a quelle minori delle comunità locali. Inoltre le stesse amministrazioni pubbliche, in diverse occasioni, sembrano fomentare scetticismo e sfiducia. Come stupirsi dinanzi ai dubbi sul grandioso ponte progettato per lo Stretto di Messina, se ancora non è completato il raddoppio dei binari lungo la Palermo- Messina e neanche si conclude la penosa vicenda dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria?Di fronte al problema energetico, nello stesso tempo, tutti vogliono l'elettricità e nessuno vorrebbe abitare presso le centrali a petrolio, metano, carbone, o tanto meno vicino a quelle atomiche respinte a suo tempo da un fobico referendum. Davvero, sul nucleare, si potrà lasciar perdere ancora nei prossimi vent'anni?In Italia siamo troppi e il territorio nazionale non offre ampi spazi ai pannelli solari fotovoltaici, né alle distese di pale a vento montate su alti piloni per l'energia eolica. Non siamo in Danimarca.Certo, anche se nessuno tollera niente nel cortile di casa, è sempre necessario ascoltare tutti. Ma su innumerevoli problemi, dopo aver tentato la persuasione o cercato la comprensione, si dovrà decidere. Finora, hanno vinto quasi sempre opportunismo e lassismo. Così stanno le cose. Ma senza prenderne atto, e senza pervenire alle razionali conseguenze sia nella mentalità collettiva sia nella condotta governativa, questa sarà presto una società in via di sottosviluppo.
02 gennaio 2006

ODE AL GIORNO FELICE

di Pablo Neruda

Questa volta lasciate che sia felice,
non è successo nulla a nessuno,
non sono da nessuna parte,
succede solo
che sono felice
fino all’ultimo profondo angolino
del cuore, camminando,
dormendo o scrivendo,
Che posso farci, sono
felice.
Sono più sterminato
dell’erba
nelle praterie,
sento la pelle come un albero raggrinzito,
e l’acqua sotto,
gli uccelli in cima,
il mare come un anello
intorno alla mia vita,
fatta di pane e pietra la terra
l’aria canta come una chitarra.

Tu al mio fianco sulla sabbia
sei sabbia,
tu canti e sei canto.
Il mondo
è oggi la mia anima
canto e sabbia, il mondo
è oggi la tua bocca,
lasciatemi
sulla tua bocca e sulla sabbia
essere felice,
essere felice perché sì, perché respiro
e perché respiri,
essere felice perché tocco
il tuo ginocchio
ed è come se toccassi
la pelle azzurra del cielo
e la sua freschezza.

Oggi lasciate
che sia felice,
io e basta,
con o senza tutti,
essere felice
con l’erba
e la sabbia
essere felice
con l’aria e la terra,
essere felice
con te, con la tua bocca,
essere felice.

...dedico questa poesia ad una persona che rende ogni mio giorno passato al suo fianco FELICE.


Per quest'anno ho deciso di non pormi obiettivi impossibili, desideri irrealizzabili, volontà fuori scala...Voglio viverlo così, senza lista di buoni propositi, abbandonando il moleskine su cui annoto le cose da fare entro dicembre...Coltiverò con impegno e costanza ciò che mi fa sorridere, farò scivolare di più quel che mi disturba.

"Se tracci col gesso una riga sul pavimento, è altrettanto difficile camminarci sopra che avanzare sulla più sottile delle funi. Eppure chiunque ci riesce tranquillamente perché non è pericoloso. Se fai finta che la fune non è altro che un disegno fatto col gesso e l'aria intorno è il pavimento, riesci a procedere sicuro su tutte le funi del mondo. Ciò che conta è tutto dentro di noi; da fuori nessuno ci può aiutare. Non essere in guerra con se stessi, vivere d'amore e d'accordo con se stessi: allora tutto diventa possibile.Non solo camminare su una fune, ma anche volare." H.Hesse

01 gennaio, 2006


BUON ANNO A TUTTI